Cronaca locale

Buzzi e Carminati, condanne definitive in Cassazione

Dopo la condanna definitiva in Cassazione, Salvatore Buzzi è stato arrestato a Lamezia Terme. Per lui condanna definitiva a 12 anni e 10 mesi di reclusione. Dieci anni per Massimo Carminati

Buzzi e Carminati, condanne definitive in Cassazione

Condanne definitive in Cassazione per Salvatore Buzzi e Massimo Carminati: il primo è stato arrestato a Lamezia Terme dai carabinieri del Ros con il supporto in fase esecutiva del personale del Gruppo carabinieri di Lamezia Terme. La Suprema Corte si è infatti pronunciata rendendo definitiva la condanna emessa il 29 marzo 2021 dalla Corte di Appello di Roma a 12 anni e 10 mesi di reclusione per i reati di associazione per delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti e trasferimento fraudolento di valori.

Rigettati entrambi i ricorsi

Buzzi, destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale di Roma, è stato arrestato mentre si trovava in una comunità in Calabria e verrà trasferito nel carcere di Catanzaro dove sconterà la pena residua di 7 anni e 3 mesi di reclusione. Per Carminati è stata invece resa definitiva la condanna a 10 anni. I giudici della Seconda sezione penale della Suprema Corte, presieduti da Luciano Imperiali, hanno rigettato entrambi i ricorsi presentati dalle difese degli imputati. In questo modo è stato scritto l'ultimo atto del processo, a quasi otto anni di distanza dall'operazione 'Mondo di Mezzo' che con due retate, la prima avvenuta il 2 dicembre del 2014 e la seconda il 4 giugno del 2015, portò all'arresto rispettivamente di 37 e 44 persone.

Il loro ruolo apicale

I supremi giudici hanno accolto le richieste della procura generale della Cassazione, confermando così le condanne decise nell'Appello bis nel marzo 2021. Nel 2019 la Suprema Corte aveva fatto cadere per tutti gli imputati il 416bis, ovvero l'accusa di associazione mafiosa. Nell'udienza di ieri mattina il sostituto procuratore generale Lidia Giorgio ha evidenziato, come già riportato nella requisitoria scritta, il ''curriculum criminale'', la ''gravità della vicenda associativa accertata ('inquinando persistentemente e pesantemente, con metodi corruttivi persuasivi, le scelte politiche e l'agire pubblico dell'ente locale', definito una 'mucca da mungere') e anche il ''ruolo apicale'' ricoperto da Carminati.

Invece, per quanto concerne il ricorso che era stato presentato dalla difesa di Buzzi, il sostituto procuratore generale ha sottolineato il ''ruolo apicale svolto'' dall'ex ras delle cooperative ''unitamente al Carminati'' oltre al ''numero e alla gravità delle condotte accertate (…) al pesante e grave inquinamento della cosa pubblica, nonché -tra gli indici rivelatori della peculiare modalità dell'attività delittuosa e della connessa allarmante gravità- all'assoluto disinteresse di Buzzi per i controlli pubblici, al completo ribaltamento della logica ispiratrice del mondo delle cooperative, oltre che all'appoggio di concorrenti ex art. 110 c.p. e di altro gruppo associativo caratterizzato da strategie criminali violente ed estorsive, ovvero l'associazione di corso Francia, per il recupero dei crediti''. È invece stato accolto il ricorso di Franco Panzironi, l'unico imputato per il quale sarà celebrato il terzo processo d'appello.

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