Cronaca locale

"Che ci guardi?", poi la rissa Pestaggio inguaia due agenti

La notte brava di due poliziotti finisce in rissa, indagano Procura e carabinieri. Spunta una strana perquisizione

"Che ci guardi?", poi la rissa Pestaggio inguaia due agenti

Roma «Che ci hai da guardà?». Sembra un diverbio come tanti, una lite per la viabilità. Ma ad alzare i toni, e soprattutto le mani, sono due agenti di polizia in servizio nel reparto Volanti della capitale. A finire in ospedale Marco, un ragazzo di 23 anni alla guida di uno scooter la notte di sabato 25 luglio su viale Marconi. Ferite lacero contuse al volto ed escoriazioni varie il risultato della «notte brava» dei poliziotti fuori servizio, di ritorno da una serata trascorsa in un locale di Ostia.

Secondo il racconto del giovane, riportato dal quotidiano Leggo e messo agli atti, dopo esser stato a Trastevere era sul viale che dal quartiere Ostiense porta all’Eur. Marco è con un amico. Si affianca una Fiat 500 XL grigia. Il passeggero inveisce contro lo scooterista, questo non se lo fa ripetere e inizia a discutere. Si fermano tutti. Uno dei due poliziotti prende a schiaffi il 23enne che prova a reagire. L’agente gli sbatte in faccia il tesserino della Questura. «E mo’ che fai?». Un secondo dopo parte un pugno che colpisce Marco in pieno volto. I due ragazzi cercano aiuto, i poliziotti provano a togliere loro il telefono cellulare. Fatto per il quale gli agenti sono accusati anche di tentata rapina.

La chiamata al 112, però, è partita e in pochi minuti arrivano 4 radiomobili dei carabinieri e due volanti di polizia, i colleghi degli agenti coinvolti. I militari riportano la calma e chiedono l’intervento di un’ambulanza per il ragazzo ferito. Marco viene portato al Cto della Garbatella. I poliziotti, dopo esser stati identificati, vanno via. La mattina dopo il 23enne denuncia l’accaduto alla stazione dei carabinieri di Porta Portese. Un episodio grave sul quale la Procura sta cercando di fare chiarezza. Sotto accusa il comportamento degli agenti secondo quanto denunciato dai ragazzi e refertato dai medici.

E alla notizia del pestaggio spunta anche il video di una perquisizione «fuori dalle righe» avvenuta durante il lockdown nell’appartamento di un 39enne romano accusato di detenzione di sostanze stupefacenti. Emanuele viene fermato in strada, zona Portuense, mentra va a ritirare un oggetto acquistato in rete. Alla vista della volante l’uomo prova a evitare il controllo. Gli agenti chiedono ausilio a una seconda volante. L’uomo consegna spontaneamente due bustine di droga, metamfetamina. In tasca altre tre bustine. Si decide la perquisizione. In casa, secondo quanto ripreso dalle telecamere installate dal proprietario, succede di tutto. Minacce di morte, insulti, botte: sembra un’azione della Dina, la gendarmeria segreta di Pinochet, piuttosto che un’indagine della polizia italiana. Sul video un agente (non si vede in volto) schiaffeggia l’arrestato che crolla a terra. Arresto avvenuto il 13 aprile scorso e che, inspiegabilmente, non è stato reso noto dalla Questura di Roma.

Sui due episodi la polizia di «San Vitale» ha aperto un’indagine interna.

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