Cinghiali aggrediscono una donna e il suo cane

Un ungulato ha squarciato la pancia del Pincher, che fortunatamente si è salvato

Cinghiali aggrediscono una donna e il suo cane

Una produttrice Rai, residente nella zona della Camilluccia, è stata aggredita da una famiglia di cinghiali. A essere ferito anche il cane della donna, che fortunatamente non è morto. L’aggressione da parte degli ungulati è avvenuta una decina di giorni fa a Roma, in un quartiere non distante da Monte Mario, verso le 21.00 del 4 aprile. Rosaria Rumbo, questo il nome della vittima, ha raccontato a RomaToday di essere corsa ad aiutare il proprio amico a quattro zampe, un Pincher, che era stato aggredito da un cinghiale che gli aveva aperto con una zanna la pancia. La donna ha raccontato che il grave fatto è avvenuto mentre stava portando a spasso i suoi due cani, uno di 12 e l’altro di 15 anni, in via Igea,“come tutti i giorni ho svoltato un angolo con Ringhio e Princi al guinzaglio e mi sono trovata davanti un numeroso branco di cinghiali. Saranno stati più di venti fra adulti e cuccioli, un gruppo che già diverse volte era stato segnalato come pericoloso". Uno degli animali ha puntato la donna in modo aggressivo e il suo istinto è stato quello di scappare, pur sapendo che in questi casi è la scelta meno indicata.

Ha squarciato la pancia del cagnolino

Il Pincher, Ringhio, a quel punto è riuscito a liberarsi dalla presa della padrona ed è stato travolto dal cinghiale che li stava inseguendo."Lo ha preso da sotto con la sua zanna e gli ha letteralmente squarciato la pancia, poi si è allontanato assieme agli altri cinghiali. Pensavo lo avesse ucciso, perdeva tantissimo sangue", ha ricordato la produttrice ancora sotto choc. Fortunatamente però il cane si è salvato grazie a una importante operazione chirurgica e dopo dieci giorni deve ancora assumere antibiotici per guarire completamente. Ancora non ha denunciato quanto accaduto: "Non ho ancora sporto denuncia per l'accaduto, quando ho visto il mio cane in una pozza di sangue il mio unico pensiero è stato quello di soccorrerlo e portarlo da un veterinario". Adesso ha paura a uscire di casa per portare a spasso le sue bestiole, dato che i cinghiali vivono ormai nel quartiere sotto le finestre delle case, in qualsiasi momento del giorno e della notte. Rumbo ha asserito di voler bene agli animali, di essere nata e cresciuta in campagna e di non aver mai avuto paura, ma ha anche ammesso che “se li vedi a distanza hai il tempo di allontanarti senza correre, ma farsi inseguire in piena città mi sembra una situazione inaccettabile".

Gualtieri e Zingaretti ignorano il problema

La donna ha voluto sottolineare come enti e amministrazioni si passino continuamente la palla e che nessuno stia cercando una soluzione al problema. Secondo il suo parere un buon inizio sarebbe quello di togliere i cassonetti per i rifiuti dalle strade, considerando anche il fatto che la raccolta dell’immondizia non è proprio perfetta nella Capitale. Inoltre, una “soluzione potrebbe essere quella di organizzare una raccolta porta a porta, in modo da non lasciare spazzatura nei secchioni, con inevitabile invasione dei cinghiali a caccia di cibo", ha aggiunto la Rumbo, convinta che ormai si debba necessariamente trovare un modo per risolvere il problema, diventato ingestibile.

La Lega ha presentato una interrogazione da portare in Assemblea Capitolina firmata da Fabrizio Santori: "Stiamo per presentare un'interrogazione al Sindaco Gualtieri per sapere quali provvedimenti intenda prendere contro il diffondersi dei cinghiali, soprattutto nelle zone tra il parco di Veio e il Pineto, e tutelare la salute dei cittadini. Le grave responsabilità legate ai rifiuti ormai ovunque attirano gli ungulati in città che sono ormai da tempo un pericolo grave oltre che per la salute, l'igiene e per gli incidenti stradali, anche per la possibilità molto alta che attacchino direttamente i cittadini".

Il consigliere della Lega in Campidoglio ha anche sottolineato che l'immobilismo congiunto e condiviso di Roma Capitale e Regione Lazio è gravissimo, e che il rischio è che prima o poi ci scappi il morto. Per il politico il sindaco capitolino, Roberto Gualtieri, e il governatore, Nicola Zingaretti, continuano a ignorare il problema.

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