Cronaca locale

Degrado e bivacchi nel parco per i bambini della Roma pariolina

Nella Roma dei cinghiali, a ridosso dello storico parco di villa Ada a Roma, zona Parioli, il parco Yitzhak Rabin è abbandonato al degrado e all'incuria

Degrado e bivacchi nel parco per i bambini della Roma pariolina

I Parioli sono, nell'immaginario collettivo, una delle zone più lussuose ed esclusive di Roma. E infatti, almeno sulla carta, è così. Si tratta di un quartiere residenziale tra i più cari della città, dove abitano molti volti noti dello spettacolo ma anche stimati professionisti e anche alcuni ministri. Si trova a Roma nord, lontano dal caos del centro così noioso per chi cerca la tranquillità. Immerso nel verde dei parchi pubblici e delle riserve naturali, il quartiere vanta una delle zone verdi più grandi di Roma, la sterminata villa Ada Savoia, che vanta ben 180 ettari di estensione con numerosi edifici neoclassici, tra i quali la prestigiosa villa reale, che attualmente ospita le legazioni diplomatiche dell'Egitto in Italia. A ridosso di villa Ada sorge il parco Yitzhak Rabin, che dovrebbe essere un'area giochi per bambini ma che, come denunciano anche i candidati al consiglio municipale Enrico Cola ed Elisabetta Bianchi di Fratelli d'Italia, versa in un pietoso stato di abbandono.

È "l'ennesimo esempio di degrado che attanaglia il II municipio, dove un parco, che sulla carta dovrebbe essere destinato ai bambini e alle famiglie, è abbandonato all'incuria e diviene teatro di bivacchi quotidiani da parte di senzatetto", dicono oggi i candidati. Lo stato del parco Yitzhak Rabin è ben noto in città. Periodicamente diventa un insediamento per i rom, che qui creano i loro accampamenti abusivi. Solo pochi mesi fa, il 19 aprile, era scoppiata una bombola di gas utilizzata dagli occupanti del parco. Fortunatamente non si sono registrati morti o feriti gravi in quell'occasione ma si rese necessario lo sgombero.

Poche settimane dopo, però, i rom sono tornati e la situazione del parco Yitzhak Rabin è tornata a essere degradante per l'intero quartiere. Rom e immigrati sono spesso stati visti espletare i loro bisogni corporali nel parco, a portata di sguardo dai bambini che, coraggiosamente, venigono portati qui dalle loro tate. La sporcizia sparsa tra i giacigli di fortuna è quasi la consuetudine nel parco Yitzhak Rabin. A tutto questo, come sottolineano Elisabetta Bianchi ed Enrico Cola, si aggiunge "lo stato disastroso degli accessi all'area verde, che rappresenta in alcuni punti una vera e propria barriera architettonica e impedisce a disabili o mamme col passeggino di accedere al parco, con una limitazione inaccettabile dei diritti dei residenti".

La conclusione dei due esponenti di Fratelli d'Italia è amara: "La sindaca Raggi forse è troppo impegnata a vantarsi dei risultati raggiunti dalla sua amministrazione per rendersi conto dello stato pietoso in cui versano i parchi della Capitale". Parchi che, in un Paese normale, sarebbero un motivo di vanto e di orgoglio per una città. Invece Roma si permette di non prendersene cura, togliendo ai cittadini luoghi di svago in sicurezza.

D'altronde, è la stessa città in cui i cittadini dichiarano con rassegnazione di essersi abituati a incontrare i cinghiali durante le loro passeggiate.

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