Cronaca locale

"Sbalzata per diversi metri". L'orrore sulle strisce pedonali

La 18enne è stata investita mentre stava attraversando sulla Nomentana. Gli organi della studentessa saranno donati

"Sbalzata per diversi metri". L'orrore sulle strisce pedonali

Elena, studentessa di 18 anni, è morta ieri nel reparto di terapia intensiva del policlinico Umberto I di Roma, dopo che era stata investita mentre attraversava la Nomentana.

Il tragico incidente

Al Messaggero, il papà della studentessa, Andrea Baruti, affranto dal dolore per la perdita della figlia, è riuscito solo a dire con pochissima voce: “Sono distrutto, fino alla fine ho sperato che ce la facesse. Ora voglio solo pensare alla mia famiglia, sull'incidente aspettiamo l'esito delle indagini”. Ha risposto alle domande dal quarto piano della palazzina di via Sant'Angela Merici al Nomentano. Poco lontano, a circa 700 metri di distanza, nella serata di giovedì 29 aprile, verso le 22, Elena è stata travolta da una vettura. Invano il tentativo dei medici che hanno cercato per due giorni di salvarle la vita, lasciando il padre della 18enne aggrappato a un filo di speranza. In tanti si erano presentati all’ospedale per rispondere all’appello dei familiari di Elena per donarle il sangue. Ma il cuore della liceale ha smesso di battere ieri mattina alle 11. Nel pomeriggio è arrivata l’autorizzazione alla donazione degli organi.

Aperto un fascicolo per omicidio stradale

Ieri la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. Si tratta di una indagine complessa, come hanno fatto sapere i vigili del gruppo Parioli diretti dal comandante Paolo Bernardi. Giovedì sera Elena, insieme a due amici, stava attraversando la strada per fare ritorno a casa. Poco dopo è giunta una vettura, un’Audi, che l’ha investita. Sotto indagine le telecamere di sicurezza che riprendono l’attraversamento pedonale sulla via Nomentana, all'altezza di via Sant' Agnese, dove è avvenuto il tragico incidente. Come hanno spiegato i vigili, “a causa dell'impatto è stata sbalzata per diversi metri”. Il conducente dell’auto, che da ieri è indagato per omicidio stradale, si è immediatamente fermato per prestare i primi soccorsi e allertare l’ambulanza. Secondo quanto emerso fino a questo momento, l’automobilista stava viaggiando in direzione Porta Pia quando ha investito la giovane vittima. La vettura incriminata e il cellulare del conducente sono stati sequestrati dagli inquirenti. Importante sarà adesso riuscire ad accertare a che velocità, sembrerebbe sostenuta, stava procedendo la macchina quando è avvenuto l’incidente che ha portato alla morte della 18enne.

Il conducente è stato sottoposto all’alcol test e oggi si avranno i risultati. Verranno in giornata anche ascoltati i due amici della ragazza che si trovavano in sua compagnia al momento della tragedia. Fondamentale sarà la visione dei filmati registrati da tutte le telecamere presenti, e non solo quelle dell’attraversamento pedonale lungo la Nomentana. “Abbiamo le immagini da ogni angolazione, saranno determinanti” hanno reso noto gli investigatori e i periti. Sotto choc i compagni di scuola di Elena, che con la 18enne frequentavano il liceo Giulio Cesare. Oggi la struttura scolastica osserverà un minuto di silenzio in ricordo della studentessa. E in settimana verrà aperto uno sportello di supporto per aiutare i suoi compagni di classe a superare il tragico momento. Paola Senesi, dirigente dell’Istituto, ha commentato quanto accaduto: “Siamo sconvolti per la morte di Elena, era una studentessa modello, bravissima”.

Elena morta come Gaia e Camilla

L’incidente che ha portato alla morte della 18enne fa ripensare a un altro tragico evento, nel quale avevano perso la vita due giovani amiche, Gaia e Camilla, le ragazze di 16 anni travolte e uccise da un’auto, sempre di sera, sempre durante un attraversamento, sempre a Roma. I loro cuori avevano smesso di battere la notte tra il 21 e il 22 dicembre 2019, a pochi giorni dal Natale. Il tragico incidente era avvenuto in Corso Francia, vicino a Ponte Milvio, all’incrocio con la via Flaminia Vecchia e con una rampa d’accesso all’Olimpica. Anche Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli stavano facendo ritorno a casa, dopo aver trascorso la serata con alcuni amici. E anche loro, come Elena, erano state travolte da un’auto. Circa un anno dopo il conducente dell’auto, Pietro Genovese, era stato condannato a 8 anni di carcere. Subito dopo l’incidente Genovese era stato sottoposto ai test tossicologici, ai quali era risultato positivo all’alcol, con un tasso dell’1,4, ben tre volte superiore al valore consentito per chi guida. Risultò anche che la sua auto viaggiava a una velocità di 90 chilometri orari.

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