Esquilino, scatta foto contro il degrado: minacciata dai balordi ubriachi

Residente dell'Esquilino riesce a scampare dalle grinfie di un branco di clochard ubriachi. La sua colpa? Aver scattato una foto per denunciare il degrado dei portici di piazza Vittorio

Esquilino, scatta foto contro il degrado: minacciata dai balordi ubriachi

Di solito ha sempre lo spray anti-aggressione in borsa Alessandra. È un accessorio irrinunciabile per le donne che vivono nella Babele multietnica dell’Esquilino. Ma questa sera no. Lo aveva lasciato a casa. Così quando la cinquantacinquenne è stata accerchiata da un gruppo di clochard ubriachi non ha potuto fare altro che divincolarsi e scappare.

La brutta avventura è capitata stasera sotto i portici di piazza Vittorio, da sempre ostaggio di sbandati e senza fissa dimora, all’altezza della fermata della metropolitana. Sono le sette passate da qualche minuto e Alessandra è appena uscita da una profumeria. Attorno a lei regna il degrado. Decide di scattare qualche foto per documentare ciò che la circonda. Il portico è una via crucis di cassonetti traboccanti, vecchi materassi e bottiglie di birra. In lontananza qualcuno sta orinando su una campana del vetro.

Estrae lo smartphone e mette a fuoco. Non sa che questo gesto le costerà attimi di terrore. In men che non si dica la circondano in quattro. “Me li sono ritrovati addosso, erano ubriachi, hanno cominciato a urlarmi contro una sequela di parolacce”, racconta a Il Giornale.it. Alla donna sembra di riconoscere qualcuno del gruppetto. Lo ha già visto bivaccare in quella zona. “Dall’accento – ipotizza – si tratta di persone della Romania”. La situazione si complica quando uno di loro cerca di agguantarla. Il tentativo fallisce e Alessandra inizia a correre. Lontano da quell’orrore.

“Sono riuscita a tornare a casa per miracolo – commenta – ma sono stufa di dovermi continuamente guardare le spalle”. Non è la prima volta che si trova a dover fronteggiare situazioni simili. “Il mese scorso una coppia di rom mi ha minacciata con un bastone uncinato, uno di quegli arnesi che usano per rovistare nei cassonetti, solo perché gli ho detto di non rovesciare l’immondizia a terra”, ricorda. Le chiediamo se adesso ha paura. “Non sono una che si spaventa – risponde – e non intendo lasciare spazio alla delinquenza e al degrado, tornerò sotto i portici tutte le sere”. “Ovviamente – aggiunge con una punta di ironia amara – con lo spray al peperoncino”.

Domani la donna andrà alla locale caserma dei carabinieri a sporgere denuncia.

“Non è colpa delle forze dell’ordine, loro fanno quello che possono, ma in questo quartiere ci sarebbe da mettere presidi in ogni via”, conclude. Insomma, chi vive qui ormai sembra rassengato a puntare alla difesa fai-da-te.

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