Cronaca locale

Albanese freddato sotto casa: aveva precedenti per droga

Un uomo con precedenti penali è stato freddato nella notte a Roma. Quattro i colpi di pistola, di cui uno in pieno volto. Era in permesso premio

Albanese freddato sotto casa: aveva precedenti per droga

Kasa Gentian, albanese di 43 anni, è stato freddato con una pistola calibro 7.65, la scorsa notte a Roma. “Abbiamo sentito dei rumori, ma pensavamo a petardi. Non pensavamo a colpi di pistola. Questa è una zona tranquilla”, ha detto Maria Chiara, 37enne residente vicino al luogo dell’omicidio, avvenuto in via Gabrio Casati al civico 103, in zona Fidene, nel quartiere Nuovo Salario. Quattro i colpi di pistola, di cui uno decisivo in pieno volto, che non hanno lasciato scampo alla vittima, raggiunta dai proiettili sotto la sua abitazione, verso le 23 della scorsa notte, quella di sabato 25 gennaio.

Freddato nella notte: aveva precedenti penali

L’uomo è poi risultato avere precedenti penali per droga, furti e ricettazione. Era stato arrestato per droga dalla polizia nel 2011 e dalla Guardia di finanza di Roma e Ancona nel 2014. Aveva poi ottenuto la semilibertà e aveva trovato lavoro come operaio in una società. Il 43enne stava rientrando al carcere di Rebibbia dopo aver trascorso la giornata in permesso premio presso l’abitazione della moglie, in via Gabrio Casati, una parallela di via Monte Cervialto. Proprio la moglie ha ritrovato il marito ormai morto sul marciapiede. Era preoccupata perché non le aveva telefonato prima di rientrare in cella, una consuetudine che il marito aveva adottato per non preoccuparla. Non avendo ricevuto la sua chiamata, e non essendo riuscita a raggiungerlo al cellulare, la donna ha deciso di scendere in strada per cercarlo, dove ha trovato il suo corpo privo di vita. Subito ha chiamato i soccorsi, quando però sono giunti i sanitari del 118, per l’uomo non vi era più nulla da fare, se non accertarne la morte.

Voleva rifarsi una vita

“Faceva l'operaio, aveva commesso alcuni reati, ma stava cercando di rifarsi una vita” ha detto la donna ascoltata dagli inquirenti. Sull’omicidio stanno indagando gli agenti della squadra mobile, coordinati dal pubblico ministero di Roma Antonella Nespola. Sul posto anche la scientifica che ha chiuso la strada per poter effettuare i rilevamenti del caso. Gli agenti del Commissariato Fidene si sono occupati del trasferimento della salma dopo aver avuto l’autorizzazione del magistrato di turno. La pista maggiormente seguita, avvalorata anche dai precedenti penali della vittima, è quella di un regolamento di conti per questioni riguardanti sostanze stupefacenti. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori sarebbero state diverse persone a tendere l’agguato al 43enne, fuggite subito dopo aver commesso l’omicidio.

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