Termovalorizzatore, duro scontro a sinistra

I consiglieri di Sce non votano l'ordine del giorno sul progetto e i dem li criticano.I consiglieri di Ma Gualtieri ha un asso nella manica

Termovalorizzatore, duro scontro a sinistra

Il termovalorizzatore rischia davvero di mandare in frantumi l’idillio della maggioranza capitolina. È bastato l'annuncio del sindaco capitolino Roberto Gualtieri per creare un putiferio. Mentre gli ecologisti e ambientalisti, come Roma Futura, Europa Verde e Sce (Sinistra civica ecologista), stanno organizzando incontri e assemblee contro il progetto del termovalorizzatore, i consiglieri del Partito democratico prendono come capro espiatorio l'assessore al Decentramento Andrea Catarci, esponente di Sce.

L'attacco del Pd

Dopo che i consiglieri Alessandro Luparelli e Michela Cicculli hanno deciso di non votare l'ordine del giorno del consiglio straordinario del 20 aprile riguardante il progetto, i dem hanno messo in mezzo Catarci: “Mentre lui governa fianco a fianco col sindaco, la sua forza politica si comporta come fosse all'opposizione, un doppio gioco insostenibile”. Neanche il Pd era a conoscenza dell’annuncio del primo cittadino ma, nonostante questo, ha scelto di votare in modo compatto per sostenere Gualtieri, sottolineando poi: “Noi ci siamo comportati da maggioranza, Sce no”.

Come riportato da Repubblica, la risposta di Catarci non si è fatta attendere, del resto non ha mai nascosto di essere contrario all’incenerimento e di essere in prima linea nelle battaglie ambientaliste. L’esponente di Sce ha asserito di lavorare nella squadra di governo capitolino voluta e guidata dal sindaco Gualtieri con il massimo impegno e la totale lealtà. Ha poi continuato spiegando che non è possibile non condividere l'esigenza di una dotazione impiantistica avanzata per chiudere il ciclo dei rifiuti all'insegna dell'economia circolare e raggiungere l'obiettivo discarica zero. Infine, Catarci ha detto di confidare nel fatto che gli approfondimenti e le discussioni che sono in corso in questi giorni consentano di definire in modo condiviso tutti gli aspetti del piano rifiuti. In poche parole vuole rimanere nella squadra e tentare di aprire un dibattito con gli alleati sul potenziamento della raccolta differenziata e sulle dimensioni del termovalorizzatore.

L'asso nella manica del sindaco dem

C’è però da ricordare che il sindaco ha chiesto di farsi conferire una delega straordinaria dal governo Draghi, magari all'interno della gestione del Giubileo, di cui lo stesso Gualtieri è tra l’altro commissario. E nella bozza del decreto Energia si legge che, in vista del Giubileo del 2025,“per prevenire gravi criticità nella gestione dei rifiuti urbani il commissario assume le competenze della Regione”. Potrà quindi fare quello che vuole senza tenere conto del piano rifiuti della Regione Lazio, nel quale non è contenuto il termovalorizzatore. Nella giornata di ieri, durante l’assemblea generale di Unindustria, il presidente Angelo Camilli ha definito l’impianto “decisivo per Roma”.

Intanto, la maggioranza ha approvato la delibera sulla Tari, che per i residenti scenderà del 4%, per le utenze non domestiche del 6%, e calerà anche per teatri, cinema e discoteche. Compatti, i consiglieri dem hanno tenuto a sottolineare che con la svolta storica del termovalorizzatore viene ridotta la Tari di un altro 20%. Con buona pace di ecologisti e ambientalisti.

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