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Regionali, il M5S scivola su un nome "scomodo"

Bocciato dalla base il possibile candidato a presidente della Regione Lazio, il prorettore dell'università La Sapienza Livio De Santoli, ritenuto poco adatto per il suo passato al fianco dell’ex sindaco Alemanno

Il docente universitario Livio De Santoli
Il docente universitario Livio De Santoli

Non si placano le polemiche sui candidati in pectore alla presidenza della Regione Lazio. Dopo le discussioni serrate all’interno del Pd, anche il Movimento 5 Stelle, che sembrava avviato ad annunciare ufficialmente la propria scelta, è stato costretto a un brusco stop. Il leader dei pentastellati Giuseppe Conte aveva individuato la persona giusta nel prorettore dell’Università La Sapienza di Roma, il professore Livio De Santoli, ma la base del partito ha demolito su Internet la possibile candidatura. I messaggi al veleno degli iscritti del M5S hanno obbligato l’ex presidente del consiglio a rivedere la sua posizione. L’analisi al microscopio del curriculum vitae di De Santoli ha evidenziato incongruenze ritenute insuperabili da parte dei pentastellati.

Dal web è venuto fuori il passato del prorettore, il quale, come riporta il quotidiano la Repubblica, ha lavorato gratuitamente per l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, esponente storico della destra. Ad aggravare ancora di più la posizione del docente universitario c’è anche la sua posizione in quegli anni favorevole alla costruzione degli inceneritori. Un’idea che fa rivoltare gli iscritti del Movimento 5 Stelle, anche se a distanza di nove anni le cose sono cambiate e oggi De Santoli è molto vicino a Conte. Il marchio di fuoco però non si cancella e i pentastellati hanno detto no al prorettore.

A questo punto le carte dovranno essere necessariamente rimescolate. Resta ancora incerta la decisione di correre da soli da parte dei Cinque Stelle, anche se al momento sembra essere questa la soluzione più gettonata. Al massimo, ci potrebbe essere una convergenza con le forze politiche più a sinistra. Uno dei papabili candidati alla presidenza della Regione Lazio per conto dei pentastellati è, infatti, Massimiliano Smeriglio, di Sinistra civica ecologista, anche se non è del tutto tramontata l’ipotesi dell’ex ministro dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio.

Sullo sfondo restano l’idea suggestiva dell’ex sindaco di Roma del Pd Ignazio Marino, il quale sarebbe ben felice di mettersi contro il suo vecchio partito, che lo ha defenestrato in malo modo, e il nome di Francesco Silvestri, capogruppo del M5S alla Camera.

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