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Rissa tra clochard con rogo alla stazione Tiburtina

Violenta rissa tra clochard sotto ai pilastri della Tangenziale Est. Nel corso della zuffa sono volate bottiglie di vetro ed è stato appiccato un incendio

Rissa tra clochard con rogo alla stazione Tiburtina

Non c’è pace per residenti e negozianti della stazione Tiburtina e dintorni, assediati dal degrado, perseguitati dai furti e minacciati dal clima da Far West che si respira tra i piloni della Tangenziale est. Proprio sotto alla sopraelevata, diventata da tempo il regno di clochard e sbandati, ieri sera attorno alle 21.10 è scoppiata l’ennesima rissa.

Stavolta però alle ormai consuete baruffe tra senzatetto è seguita una sassaiola di bottiglie di vetro e un rogo. A denunciare l’accaduto è Lorenzo Mancuso, presidente del Comitato cittadini stazione Tiburtina. "Non sappiamo quale sia stata la dinamica dell’accaduto, c’era una calca di gente che ondeggiava, le bottiglie di vetro schizzavano come proiettili e poi quella fiammata divampata vicino ad un pilastro della sopraelevata", ci spiega Mancuso. A prendere fuoco, secondo le ricostruzioni dei residenti, sono stati alcuni dei cartoni usati dai senzatetto come giacigli. "L’accaduto – prosegue Mancuso – dimostra come Tiburtina sia una delle zone più pericolose di Roma, sono anni che sollecitiamo l’amministrazione comunale e, in particolare, il delegato alla sicurezza della sindaca, Marco Cardilli, a prendere provvedimenti speciali per questo quadrante".

Quello che chiede chi vive e lavora all’ombra del secondo snodo ferroviario della Capitale sono "regolamenti ad hoc contro il bivacco e limitazioni alla vendita e al consumo di alcolici, nonché contro tutte le associazioni che alimentano il degrado assistendo questi personaggi". Tutte richieste rimaste inevase. E all’orizzonte c’è anche l’imminente apertura di un info-point per migranti transitanti. Un progetto per la cui realizzazione il Comune e il II Municipio, a guida Pd, hanno già messo a bilancio 300mila euro. "Servirà ad attrarre ancora più sbandati", attacca Mancuso, secondo cui il buonismo delle amministrazioni ha trasformato il territorio in una vera e propria "Babele multietnica". Un piccolo spiraglio di luce, però, c’è. Ed è quello dell’abbattimento della sopraelevata.

"Il cantiere dovrebbe partire nei prossimi mesi, dopodichè abbiamo presentato un progetto di riqualificazione dell’area e il II Municipio lo ha approvato, ma i tempi rimangono una incognita". Adesso, infatti, la palla passa al Campidoglio.

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