Roma, c'è la sinistra radicale di Action dietro gli abusivi all'ex Inpdap

Il palazzo occupato da sei anni ha 300mila euro di debiti e il cardinale Krajewski, elemosiniere del Papa, ha sbloccato il contatore riportando la luce agli abusivi

Roma, c'è la sinistra radicale di Action dietro gli abusivi all'ex Inpdap

L'ex sede dell'Inpdap (il fu Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica) in via Santa Croce in Gerusalemme a Roma è occupata illegalmente dagli abusivi dal 2013. Al tempo, trecento persone, sostenute dal movimento della sinistra extraparlamentare di "Action-Per il diritto ad abitare", presero d'assalto e fecero proprio l'immobile di proprietà del Fip (Fondo Immobili Pubblici), nell'ambito dell'operazione "Tsounami tour", che condusse all'occupazione di più edifici in città –

Il bene è gestito però dalla società Investire Immobiliare Sgr, peraltro amministratrice anche di un altro stabile occupato nella capitale, in viale della Provincie 196.

Nonostante la proprietà fece denuncia e partì l'instaurazione del procedimento penale, nessun provvedimento è stato preso fino a oggi, motivo per il quale all'orizzonte non è nemmeno previsto lo sgombero.

Ha fatto molto discutere il blitz del cardinale Konrad Krajewski: l'elemosiniere del Papa, così come raccontato dagli stessi attivisti dello "Spin time" che vivono nell'immobile "si è calato nel pozzo, ha staccato i sigilli e ha riacceso la luce". Già, perché dopo aver accumulato un debito con la società fornitrice dell'energia elettrica pari a 300mila euro, i tecnici incaricati avevano staccato la corrente, mettendo i sigilli ai contatori.

Bene, secondo notizie informali fornite alla Questura il numero dei presenti nel palazzo – in questi sei anni – si è accresciuto di molto nel tempo, attestandosi oggigiorno sulle 500 unità circa, di cui un centinaio di bambini. Peraltro nell'edificio risultano essere state avvitate anche alcune attività di supporto e intrattenimento: al civico 57, per esempio, vi è sportello per il sostegno alle persone in emergenza abitativa, laboratori grafici e di pittura, attività di dopo-scuola e ludica, con tanto di palestra, biblioteca e altri servizi per la comunità.

Inoltre, è vengono organizzati party

e serate musicali con somministrazione di cibo e bevanda alcoliche (ovviamente non autorizzate), pubblicizzate sui social, creando disturbo alla quiete dei residenti, come si evince dai numerosi esposti dei cittadini.

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