Operazione "Gramigna bis": sequestro di beni e 23 misure cautelari

L'operazione "Gramigna bis" ha visto coinvolte le famiglie Casamonica, Spada e Di Silvio, portando a 23 misure cautelari e al sequestro di beni, e di denaro, gioielli e orologi per oltre 150.000 euro

Operazione "Gramigna bis": sequestro di beni e 23 misure cautelari

L'operazione dei carabinieri "Gramigna bis" ha portato all'arresto di alcuni appartenenti alle famiglie Casamonica, Spada e Di Silvio. Sono state eseguite 23 misure cautelari e sequestrati diversi beni.

Le perquisizioni effettuate nella giornata di oggi hanno permesso di rinvenire e sequestrare soldi in contanti, gioielli e 14 orologi di lusso per un valore stimato di oltre 150.000 euro.

Sono stati impiegati circa 150 carabinieri del Comando Provinciale di Roma a partire dalle prime luci dell'alba, con l'ausilio di unità cinofile, un elicottero dell’Arma e del personale dell’8° Reggimento Lazio fra Roma e Provincia e in varie regioni d’Italia.

In totale sono state eseguite 23 misure cautelari dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di persone appartenenti alle famiglie Casamonica, Spada e Di Silvio, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Gli interessati, fra i quali 7 donne, sono ritenuti responsabili, in concorso fra loro e con ruoli diversi, di estorsione, usura, intestazione fittizia di beni e spaccio di stupefacenti. Reati che sono stati in buona parte commessi con l’aggravante del metodo mafioso.

Questa operazione segue quella denominata "Gramigna" dell'estate scorsa, che aveva interessato 37 componenti del clan Casamonica.

A condurre le indagini sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati fra aprile e novembre 2018 sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

In questa nuova fase investigativa si è riscontrato un atteggiamento più collaborativo da parte di alcune delle vittime di usura ed estorsione, in forza degli arresti eseguiti l'estate scorsa. Anche se resterebbe il forte timore di subire ritorsioni.

Anche un notaio romano è stato deferito nell'ambito del procedimento penale, avendo stipulato un atto di compravendita con il quale un componente della famiglia Casamonica avrebbe acquistato una villa ad Anzio intestata a un prestanome, anche lui arrestato.

È

inoltre in atto il sequestro di numerosi beni, come la suddetta villa ad Anzio, una lavanderia nel quartiere Centocelle di Roma, diversi conti correnti, libretti di risparmio e automobili nella disponibilità degli indagati.

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