Cronaca locale

"Ti picchio se non prendi tutti 10", mamma denunciata dalla figlia

Tra le punizioni il mettere la testa della 14enne nell'acqua gelata e picchiarla con il mestolo o le stampelle. La donna, una cinese di 37 anni, è agli arresti domiciliari

"Ti picchio se non prendi tutti 10", mamma denunciata dalla figlia

Una mamma cinese di 37 anni ha minacciato la figlia qualora non avesse portato a casa da scuola tutti 10. Questa è la richiesta fatta da una madre alla figlia di 14 anni, costretta a studiare almeno 12 ore al giorno. In caso contrario botte da orbi o punizioni corporali, come legarle le mani dietro la schiena o spingerle la testa nel lavandino colmo d’acqua fredda. Visto che non è sempre impresa facile prendere il massimo dei voti, qualche volta alla ragazzina è capitato di subire queste pene. Fino a quando, come ha riportato il Corriere della sera, la giovane ha deciso di denunciare la mamma alle forze dell’ordine, grazie all'aiuto di un insegnante. Adesso la donna si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione all’Esquilino. L’accusa nei suoi confronti è di maltrattamenti in famiglia. La figlia, che è nata a Firenze, è invece andata a vivere con il suo papà italiano, che dopo essersi separato dalla moglie ha preso una casa in Emilia Romagna.

Punizioni corporali

Nonostante la donna viva in Italia da più di 20 anni, non deve aver perso la mentalità del suo Paese d’origine, la Cina, dove il rendimento scolastico è una delle cose più importanti per i genitori, in particolare per le madri che sono chiamate "tigri", pretendendo anche con metodi rudi che i propri figli diano sempre il massimo nello studio. La 14enne doveva seguire alcune regole, come quella di imparare almeno 4 lingue straniere: italiano, cinese, inglese e spagnolo. Doveva anche essere bravissima a scuola, dal momento che un voto come l’8 in pagella era considerato negativo. Inoltre l’adolescente doveva eccellere anche nello sport. Non raggiungere questi obiettivi voleva dire essere punita in modo molto severo dalla mamma. O anche, nei momenti peggiori, essere picchiata con il mestolo o con le stampelle ortopediche.

La testa nell'acqua gelida

La giornata della ragazzina iniziava solitamente alle 7 del mattino quando, dopo aver fatto colazione, si preparava per andare a scuola come tutte le altre compagne. Ma dal momento in cui oltrepassava la porta dell’istituto era conscia di dover stare attenta ai professori, essere la prima nello sport, e fare i compiti a oltranza appena tornata a casa. La domenica poteva dormire un po’ di più. Ovviamente non poteva né vedere né sentire i suoi compagni di scuola fuori dall’orario scolastico, se non per studiare. Anche se si addormentava sui libri la mamma le immergeva la testa nell’acqua gelida per svegliarla. A volte la ragazza arrivava a scuola con alcuni segni evidenti sul corpo delle punizioni subite in famiglia.

Il papà della 14enne, che dopo la separazione si è trasferito in un’altra regione, non era a conoscenza di quali atrocità stesse passando la figlia. Per sua fortuna un giorno la ragazzina si è addormentata a scuola e quando l’insegnante l’ha svegliata in modo energico, la poveretta è scoppiata in lacrime raccontando tutto. Il docente ha quindi chiamato il “Telefono Azzurro” e ha messo a conoscenza l’operatore che ha risposto al telefono. La mamma cinese è stata arrestata.

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