Fabrizio Micheli
Se Antonello Colonna avesse fatto non il cuoco ma il consulente finanziario, oggi sarebbe più ricco di George Soros. Solo lui, infatti, riesce a tramutare in oro materiali come trippa, baccalà, lingua, testina di vitello. Ma non è solo tecnica di cucina: qui è tutto un concentrato di passione, cultura, coerenza e umiltà. Perché Antonello, nonostante i successi e gli impegni, non solo si migliora sempre ma si mette al servizio del cliente, facendolo sentire il vero padrone di casa. E sì che Labico è davvero la casa dei Colonna, i cui antenati lì gestivano una locanda per viandanti. Oggi, superata la mitica porta rossa, si è ricevuti nella bella sala con calore e simpatia, ma senza invadenza. Il relax è il filo che unisce lambiente di grande comfort al servizio cordiale e professionale e alla cucina che non aggredisce con effetti speciali ma esprime fantasia e saggezza. La filosofia di Antonello ricorda un vecchio slogan della politica: «Rinnovare ma non rinnegare». La trippa? Abbinata ai ravioli di pecorino. Il filetto di baccalà con melanzane fritte e confettura di arancio. La Testina di vitello è panata e guarnita con caponata.
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