Roma

Romani fuori porta, parata da tutto esaurito

Arrivo all’alba in torpedone per la parata militare, poi intorno a mezzogiorno tutti in fila per entrare ai giardini del Quirinale che aprono solo in questa occasione. Pausa pranzo con cartoccio prima di tornare a casa all’imbrunire stanchi ma felici. La festa della Repubblica torna popolare per non passare di moda. E con il romano fuori porta regala campo al turista spettatore di una coloratissima marcia militare, culminata alle 11,45 con l’irrinunciabile passaggio delle Frecce Tricolori.
Anche ieri già due ore prima dell’inizio erano in migliaia le persone stipate dietro le transenne in via dei Fori Imperiali. Quasi tutte venute da fuori. Alle 10 è cominciata la cerimonia alla presenza del presidente Napolitano e del premier Berlusconi. «Siamo qui perché ci sentiamo vicini alle nostre forze armate e vogliamo farli sentire il nostro affetto», spiegano Giorgio e Laura, giovane coppia con un bambino di 5 anni vestito con tanto di basco rosso della Folgore e una pistola giocattolo in pugno. Per altri invece la parata diventa un occasione per «godersi il centro in una giornata di sole». «Siamo a Roma in vacanza - dicono Claudio e Mara, due ragazzi di Ostuni - non avevamo mai visto la parata e non pensavamo fosse così coinvolgente. Oggi ci sentiamo un pochino più italiani». «Questa è la festa dell’Italia e delle forze armate, a cui tutti dobbiamo essere grati per l’onore che portano alla nostra Patria sia qui che all’estero - aggiunge Livio, pensionato romano-. Sono venuto qui col mio nipotino per inculcargli il rispetto e l’onore verso questi ragazzi che ci difendono a costo della loro stessa vita».a è stato il sindaco Gianni Alemanno a ribadire il valore di una sfilata che in passato vaccillò sotto le picconate della sinistra al governo: «Queste feste servono per ricordare che l’Italia è una indissolubile ed è radicata in un’identità nazionale millenaria. Nessuno può mettere in discussione il valore del tricolore, dell’unità e dell’identità nazionale».
Anche il governatore Renata Polverini insiste sull’unità nazionale: «Questa è la festa di tutti gli italiani, in un momento particolare come quello che stiamo vivendo, con una manovra che richiede sacrifici, dobbiamo essere qui per contribuire tutti affinché i sacrifici siano equamente distribuiti».
Il presidente della Provincia Nicola Zingaretti fa invece il progressista: «Questa festa rappresenta una giornata importante e molto sentita dai cittadini e oggi acquista un valore più alto - ha aggiunto il presidente della Provincia Nicola Zingaretti - perché c’è qualcosa in più di un tentativo di rimettere in discussione l’unità d’Italia.

Il modo migliore per fare tornare i cittadini a credere nei valori dell’Italia unita è allargare la cittadinanza».

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