Zurigo - Qualcuno dovrebbe spiegare ad Adrian Mutu che per pretendere un compenso superiore alla media, occorre fornire prestazioni superiori alla media. Ma lui vuole un ritocco altrimenti dice che sarà costretto ad andarsene da Firenze. In fondo non dipende dalla sua volontà. Il ds viola Corvino lo ha paragonato ad Amauri e minaccia di cederlo solo a cifre folli, altrimenti lo terrà chiuso in casa senza ritocchi. E poi oltre due milioni all'anno di aumento non sono un ritocco e questa è proprio una bella storia che magari non ha pesato per niente nella sfida di ieri pomeriggio al Letzgrund di Zurigo fra Romania e Francia, ma intanto Mutu, che doveva tirare giù lo stadio, non si è visto per niente. Così come la Romania che non batte la Francia da 38 anni e può stare tranquilla, se continua con questa grinta la striscia si allunga. Ieri i gialli di Victor Piturca avevano anche più di mezzo stadio dalla loro parte, loro sugli spalti facevano macchia, la nazionale sul campo metteva compassione. Quasi come quel pupazzo di Raymond Domenech che in una partita priva della benché minima emozione, riusciva ad agitarsi e a sventolare le braccia sempre come se gli fosse stato negato il più nitido dei calci di rigore.
Visti da vicino romeni e francesi hanno messo paura soltanto alle loro tifoserie, impossibile siano queste due delle pretendenti al titolo, forse c'era sotto troppa paura di perdere e lasciare subito l'Europeo in mano agli altri.
La Romania è riuscita nella non semplice impresa di non calciare mai in porta per tutti i novanta minuti, la Francia invece c'ha provato senza riuscirci.
Mutu era solo la punta dell'iceberg, c'erano anche Ribery, Anelka e Benzema, ma il romeno ha stravinto la coppa degli indolenti. Se ne è accorto anche il suo ct Piturca che avrebbe voluto rimandarlo giù in spogliatoio dopo 33 secondi ma ha tenuto duro costringendo Domenech a fare la prima mossa e a sostituire Anelka e poi Benzema. A quel punto anche Piturca ha tirato fuori dal campo il suo peso morto. È stata una guerra di nervi ma alla fine il vecchio Adrian Mutu ce l'ha fatta, non ha inciso nella partita ma per lo meno è rimasto in campo più dei due francesi. Sono piccole soddisfazioni, magari il resto se le toglie proprio contro di noi fra tre giorni, mentre sugli spalti i suoi connazionali festeggiavano un altro anno senza vittorie contro la Francia come se avessero vinto la coppa Rimet.
Il calcio è diventato questo e così Domenech riesce a pensare in grande con una squadra dove Liliam Thurama a questi ritmi può durargli almeno fino a fine giugno.
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