«Romanzo di una strage»: tanti dibattiti, poco pubblico

Più si parla di un film e meno attira la gente. Forse perché lo spettatore, a furia di leggere ed ascoltare dibattiti su di esso, ha quasi l’impressione di averlo già visto, perdendone così in parte l’interesse. Prendete, ad esempio, Romanzo di una strage, il film di Marco Tullio Giordana che ricostruisce l’attentato di Piazza Fontana a Milano. È da una settimana che i giornali ed i talk show non si occupano d’altro. Con una simile copertura mediatica, qual è stato il risultato al botteghino? Solo un tiepido, per non dire anonimo, quinto posto. Probabilmente, hanno pesato sulla voglia di non andare in sala i giudizi negativi piovuti, in un certo senso, sia da destra, sia (in parte) da sinistra. Giordana, in effetti, non ha voluto calcare la mano facendo scelte coraggiose. Ha preferito ricostruire l’accaduto dando un colpo al cerchio e l’altro alla botte. Sminuendo, ad esempio, episodi non trascurabili come la campagna d’odio lanciata contro l’allora commissario Calabresi o facendo balenare l’ipotesi delle due valigette come ad intendere che ci fu una doppia mano dietro l’esplosione che sconvolse Milano e non solo. Avesse osato di più ne avrà beneficiato non solo il film ma probabilmente anche il botteghino.


I più visti nell’ultima settimana:
1) La furia dei Titani; 2) Buona giornata; 3) Quasi amici; 4) E’ nata una star; 5) Romanzo di una strage; 6) Ghost Rider; 7) The Raven; 8) Magnifica presenza; 9) Marigold Hotel; 10) Posti in piedi in Paradiso.

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