Rondi: non rinuncio al glamour ma voglio un cinema di qualità

Qualità più spettacolo uguale cinema: eccola l'equazione vincente di Gian Luigi Rondi. Smontati gli addobbi della Festa, tranne il tappeto rosso che dal 22 al 31 ottobre verrà srotolato per accogliere i divi di ieri e di oggi, la kermesse guidata dal nocchiero Rondi dimagrisce - meno film proiettati, medesimo glamour e budget ridotto (15,5 mld di euro grazie alla sinergia col Campidoglio) - trasformandosi in Festival Internazionale del Film di Roma. La crisalide diventa farfalla e spicca il volo senza infastidire le «sorelle» Venezia e Torino. In linea con Cannes e Berlino, la nuova kermesse capitolina cercherà di mettere d’accordo pubblico e critica all’insegna della qualità. «Ci occuperemo dello spettacolo cinematografico» spiega Rondi annunciando le linee guide della prima edizione di un festival che punterà forte su Roma e che coinvolgerà i cittadini con la serata di canti e balli in piazza Navona in occasione dell’annunciato Focus sul Brasile. «È la città in cui vivo, me la sento attorno, qui incontrerò gli spettatori e sosterrò la vitalità del cinema italiano» dice il presidente specificando il segno del «suo» festival riassunto nei 10 punti del nuovo regolamento. L’annunciata semplificazione della macchina festivaliera parte dalla Selezione Ufficiale, sezione che accorpa l’ex Première ribattezzata Anteprima, e Cinema 2008: a decretare il film vincitore del Marc’Aurelio d’oro, altra novità, saranno gli spettatori paganti. Piera Detassis diventa coordinatore dei direttori delle varie sezioni e, a sorpresa, spunta anche un Premio della Critica che farà da contrappeso al Marc’Aurelio del botteghino. Segnali che sottolineano la voglia di dare un’altra identità alla kermesse. «Il settore a cui tengo di più sono le mostre, poco frequenti nei festival.

Vorrei diventassero il segno distintivo di Roma» dice Rondi annunciando le esposizioni in cartellone ospitate al Palazzo delle Esposizioni: C’era una volta il ’48 esposizione a cavallo tra storia, società e celluloide proposta da Orio Caldiron; la raccolta di inquadrature di film del visionario Cronenberg trasferite su tela e la lezione-mostra di Michael Cimino sulle più belle scene di ballo nel cinema mondiale.

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