Rosalia D’Alessio, una docente che ha fatto apprezzare il diritto pure agli studenti di Ingegneria

Pietro Spirito

A più di un mese dalla morte della professoressa Rosalia (Lietta) D’Alessio, docente di ruolo di Istituzioni di diritto pubblico e privato presso la Facoltà di Ingegneria della Sapienza, i colleghi, gli studenti, gli amici, i familiari e tutti coloro che l’hanno apprezzata e stimata sono increduli, sbigottiti, costernati di fronte all’immatura scomparsa di una donna eccezionale. Uno studente del corso di laurea in Ingegneria elettrica, ha voluto testimoniare con una lettera, datata 9 maggio 2006 (il giorno della morte), la grande stima sua e dei colleghi. Una lettera commovente, che ha avuto il pregio, nella sua semplicità ed essenzialità, di tracciare un profilo della docente scomparsa rispondente alla realtà in ogni sua articolazione: grande preparazione ed esperienza; sempre aggiornata nelle varie tematiche del corso; solarità e simpatia e al tempo stesso fermezza; «grande esempio per tutti gli insegnanti e riferimento per i suoi amati ragazzi: una professoressa a regola d’arte». La professoressa D’Alessio è riuscita, dunque, a trasmettere ai suoi allievi in modo esemplare, stimolandoli costantemente a riflettere sull’importanza della conoscenza del diritto per chi si accinga ad affrontare la professione di ingegnere, tutto il suo ricco bagaglio di sapere giuridico che è riuscita a immagazzinare in quaranta anni di docenza universitaria. Assistente universitaria di diritto costituzionale prima del prof. Crisafulli e successivamente del prof. Sandulli, ha vinto nel 1987 il concorso per professore di ruolo e ha cominciato ad insegnare «Diritto» nella Facoltà di Ingegneria. Un cambiamento epocale per una costituzionalista che, tutto d’un tratto, si è trovata sia sotto il profilo della docenza che sotto il profilo dell’impegno scientifico a ricominciare tutto da capo, inoltrandosi in tematiche di diritto fino ad allora affrontate soltanto marginalmente, quali gli appalti pubblici, la sicurezza del lavoro, gli impianti elettrici, le servitù di elettrodotto, eccetera. Un’attività scientifica frenetica, finalizzata a dare il meglio di sé ai suoi studenti e a tenerli sempre aggiornati sia sotto il profilo legislativo, che sotto quello giurisprudenziale. Questa sua capacità di spaziare a 360 gradi nel mondo del diritto è risultata evidente sin dall’inizio del suo impegno scientifico, iniziato nel lontano 1967, quando ha pubblicato un saggio, di grande attualità per allora, sulla competenza della Corte costituzionale a sindacare le fonti comunitarie. L’attività scientifica della professoressa D’Alessio si è incentrata, dunque, su tantissimi temi: di teoria generale del diritto (Completezza, chiusura e integrazione dell’ordinamento, in Appunti per una Teoria generale del diritto, a cura del Prof. Franco Modugno); di diritto costituzionale, in generale (Il suffragio universale tra autonomia e decentramento a proposito della legge regionale siciliana istitutiva dei consigli di quartiere; più saggi sul ruolo del Parlamento in seduta comune; Attuazione, distorsione, correzioni del modello costituzionale) e in materia di libertà (Aborto; Limiti costituzionali dei trattamenti sanitari; Bilanciamento dei valori costituzionali nei diritti e nei doveri dei genitori nei confronti della prole; Obiezione di coscienza; La questione della tolleranza e le confessioni religiose); di diritto penale (Problemi relativi all’autorizzazione a procedere per il reato di vilipendio al Presidente della Repubblica; Decreti reali in materia di estradizione; Sulla sindacabilità delle norme penali di «favore»); di diritto amministrativo (Lavori pubblici); di diritto dell’ambiente (la voce Valutazione impatto ambientale, pubblicata nell’Enciclopedia Giuridica Treccani). Vanno ricordati inoltre due contributi scientifici di alto rilievo: la redazione nel Commentario breve alla Costituzione, diretto da Crisafulli e Paladin e l’aggiornamento di alcune parti del manuale di Istituzioni di diritto pubblico di C. Mortati; così come non possono non essere ricordati la collaborazione con la rivista «Giurisprudenza costituzionale» e l’impegnativo contributo scientifico in qualità di redattrice per il diritto costituzionale nella progettazione ed elaborazione dell’Enciclopedia giuridica Treccani.

Mi sia consentito, infine, un rapidissimo cenno sulla «donna» Lietta D’Alessio: una moglie eccezionale che ha saputo guidarmi con grande amore e infondere sicurezza nelle mie varie tappe della vita professionale; una madre esemplare che ha saputo far nascere nella figlia, oltre ai valori irrinunciabili della vita, bontà e spirito di abnegazione; una nonna amata all’ennesima potenza dal suo adorato nipotino Giulio: in sostanza, oltre che una professoressa, una moglie, una madre ed una nonna «a regola d’arte».

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