A qualcuno la conferenza stampa di ieri che a Formello ha visto protagonista Delio Rossi è sembrata un piccolo autogol da parte del mister biancoceleste. Beninteso, il tecnico di Rimini, essendo lallenatore della Lazio, è inevitabilmente portato a fare lantiromanista (avete visto tutti lesultanza al gol di Berhami nel derby, no?), sia pure in maniera ironica e leggera, comè sua abitudine.
Ma averlo ascoltato mentre sottolineava che «tra Roma e Inter da tifoso della Lazio non potrei augurarmi una vittoria della Roma, quindi preferirei che lo scudetto lo vincesse lInter» ha sinceramente offerto limpressione di una scesa in campo da parte dei suoi, stasera contro i campioni in carica, alla «volemose bene». Non sarà così, i biancocelesti hanno bisogno duna vittoria di prestigio e soprattutto dei tre punti se vogliono continuare a coltivare il sogno-Uefa, ma è certo che la dichiarazione offrirà il fianco a una nuova ondata di polemiche. È certo comunque che il signor Delio ha preparato la sfida contro i nerazzurri in maniera certosina. Ha pregato il cielo che gli venissero restituiti per il big match gli acciaccati di inizio settimana Ledesma e Rocchi ed è perfettamente conscio del fatto che se vuole essere considerato un reuccio dalle parti di Formello dovrà per forza di cose puntare allintera posta in palio pure contro un caterpillar come quello messo in campo da Massimo Moratti. «Per noi sarà una gara particolare perchè affronteremo la prima», ha affermato, non prima di spiegare che «adesso si sono accorti tutti della Lazio, siamo diventati allimprovviso importanti. Noi dal canto nostro cercheremo di fare il meglio e di fare risultato». Rossi non crede alla debacle interista («Vorrei essere anche io in crisi come loro, hanno meno episodi a favore ma schierano comunque una formazione di grande livello») ed è pronto a giurare che «affronteremo la gara come abbiamo fatto nel derby. Poi
che vinca il migliore». Lallenatore ha inoltre fatto progetti sul futuro ed è certamente rimasto con i piedi saldi in terra nel dichiarare che «da qui alla fine dobbiamo dare il massimo perchè ancora non siamo salvi e in 7-8 gare può succedere di tutto». Sincero, poi, il giudizio sui singoli. Di Radu ha detto che «lo abbiamo preso come centrale ma si sta districando molto bene in più ruoli, anche come terzino lo vedo bene. Le scelte future dipendono da chi avrà al fianco»; e buone parole ha avuto anche per Kolarov, «uno che è cresciuto molto rispetto a quando è arrivato, ha curato di più la fase difensiva, è più affiatato coi compagni». Esternazioni anche su Zauri («È in fase di recupero, come Mutarelli. Decideremo insieme quando rientrerà») e sul paragone regalatogli da qualche buontempone: «Mi ritengo un uomo di campo, accostarmi a Wenger mi sembra blasfemo».
La formazione anti-Inter è già fatta: davanti a Ballotta si schiereranno da destra a sinistra De Silvestri, Siviglia, Radu e Kolarov. Poi, doppio tridente, a centrocampo (Ledesma, Manfredini e Behrami) e in attacco (Pandev, Rocchi, Bianchi). Ostilità del match affidate a Rosetti, alla gara numero 153 in serie A.
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