(...) Allora ha preferito spremere i liguri con una raffica di tasse (che nonostante le promesse dei manifesti non ha ancora tolto, né ha intenzione di farlo), oggi che gli avanza una settantina di milioni, il presidente della Regione cancella le consulenze. Una battaglia vinta dal Giornale, che è ben felice di rimetterci una rubrica settimanale ormai diventata un appuntamento fisso per i lettori. Perché il consigliere di Forza Italia Matteo Rosso si ritrova disoccupato. Non ha più delibere «stravaganti» da spulciare, conti esagerati da sottolineare, assessori da far arrossire. Che fa, Rosso? Si dimette? «Certo che no, semmai noto con piacere che sono arrivati risultati concreti alla mia attività - replica il consigliere regionale -. La soddisfazione nasce dal fatto che evidentemente le mie segnalazioni non erano dettate dal facile populismo e, soprattutto ora che la giunta ha deciso di non assegnare più consulenze in giro, i liguri dovrebbero risparmiare un bel po di soldi».
Matteo Rosso aveva anche presentato una proposta di legge regionale per evitare che le consulenze e gli incarichi esterni diventino un modo per distribuire denaro agli «amici» di chi governa. Il testo è stato preparato grazie alla decisiva collaborazione di Silvio Boccalatte, un avvocato «esterno» al partito, noto esperto della materia. «Tutti i consiglieri di opposizione hanno sottoscritto la legge - ricorda il consigliere azzurro -. Ora spero che possa essere presa in considerazione dalla maggioranza, superando anche steccati ideologici». Già negli ultimi mesi in Regione sembrava esserci stata unimportante frenata nelle consulenze. Un po come se qualche assessore avesse più di una difficoltà ad approvare in giunta e magari a controfirmare le spese ritenute indispensabili da qualche collega. Ora Burlando ha deciso di cancellare del tutto ogni tipo di incarico esterno, ad eccezione di quelle di tipo legale e di quelle indispensabili. Resta il fatto che le delibere ricordate ogni martedì nella rubrica «Carissimi consulenti» mancheranno ai lettori. Anche perché non risparmiavano mai sorprese, purtroppo negative per i contribuenti, e persino notizie di finanziamenti regionali talmente incredibili da strappare persino qualche sorriso amaro.
Niente più centinaia di migliaia di euro per corsi di riabilitazione per il canis lupus che sbrana le greggi. O addio aperitivi da 80 euro a persona. Il popolo azteco non potrà più contare sullamicizia economica della Regione. Né gli extracomunitari senza lavoro avranno più un indispensabile esperto come la ex volontaria in Nicaragua che capisca i loro problemi. Rosso, che facciamo adesso? «Innanzitutto prendo atto del risultato, ma non per questo abbasso la guardia - assicura -. Un conto è dire le cose, un conto è farle. Quindi continuerò a vigilare sullaffidamento di incarichi. Ma poi è anche giusto dire che il compito di un consigliere regionale non si può ridurre alla denuncia di sprechi. Questo è magari laspetto che balza più allocchio, fa notizia. Ma la nostra attività è ben più complessa. Abbiamo più volte cercato di fare opposizione costruttiva, non sempre trovando altrettanta disponibilità nella maggioranza. Ricordo ad esempio tutta la recente trattativa sulla sanità». Fatica sprecata? «Macché - replica Rosso -. Dispiace se non vengono accolti i nostri suggerimenti, ma noi ormai dobbiamo guardare avanti, allimminente sfida per le regionali. Ci dobbiamo preparare a governare la Liguria». Senza denunciare sempre gli errori, anzi imparando da quelli degli altri. Un Rosso meno di lotta e più di governo, insomma. «Non è detto, se sarà necessario lottare, come tutti i colleghi di opposizione, sarò sempre pronto - assicura -.
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