Il pezzo più caro, un defibrillatore del valore di 7.000 euro, lo avrebbero gettato via, il resto degli strumenti, rubati a bordo delle ambulanze, li tenevano in casa, perché erano appassionati del genere. Due giovani genovesi, di cui uno minorenne, hanno spiegato così ai carabinieri il motivo dei furti per cui sono stati denunciati. I due abitano nel quartiere di San Martino e secondo gli investigatori nutrivano una vera e propria passione per forbici mediche, saturimetri (per misurare il battito cardiaco), apparecchiature per la rianimazione, pinze e sfigmomanometri per la pressione. I militari hanno recuperato parte delle attrezzature nelle abitazioni dei due.
Erano state rubate da alcune ambulanze presso la pubblica assistenza del loro quartiere.
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