Basta uno slargo e una palla ovale, e il gioco è fatto. Lanci indietro, prese, scatti e montagne di muscoli in azione. La passione del rugby non conosce limiti di spazio e tempo. Neanche nel piazzale della Stazione Marittima con la dirigenza del Cus Genova al completo a presentare (mercoledì sera) le squadre e gli obiettivi per la stagione che sta per iniziare. Studenti universitari, aspiranti architetti, avvocati, economisti. Ingegneri come Francesco Bernardini, entrato nel mondo del rugby genovese a soli 11 anni nella scuola Scarpiello e attuale capitano della prima squadra genovese. Quarta classificata nella passata stagione giocata in serie B (seconda nel torneo universitario) e un obiettivo chiaro per il 2010: la serie A. «Abbiamo tutte le carte in regola per arrivare almeno secondi al girone e accedere ai play off», ha spiegato il tecnico Neozelandese Ian Snook. «Il miglior acquisto della passata stagione», l'ha definito il presidente del Cus, Mauro Nasciuti. Acquisto al quale quest'anno si aggiunge il rumeno Marius Costica. Un pezzo da novanta pescato nella serie pilota e «quel poco che ci mancava per competere nel massimo campionato», non ha dubbi il responsabile del settore rugby, Stefano Bertirotti rivolto alla dirigenza del Banco di San Giorgio, principale sponsor del rugby universitario in un sodalizio che fa comparire l'istituto di credito nella denominazione ufficiale della squadra.
Perché in quello che sportivamente è stato definito il «miracolo Cus», il problema principale, in un quadro economico difficile, è stato quello di riuscire ad attrezzare la squadra, ha spiegato Nasciuti all'assessore municipale, responsabile del settore, Roberta Bergamaschi e all'assessore allo sport del comune, Stefano Anzalone. Che ha dovuto incassare i giudizi negativi sulla «realtà impiantistica genovese che, ad essere generosi si può definire quantomeno critica. Basti pensare che siamo la società che spende di più in tutta Italia per gli impianti sportivi», ha spiegato la società con un esempio: «abbiamo appena giocato una amichevole a Biella e in quella città la società sportiva riceve 30 mila euro per il settore impianti mentre noi ne spendiamo 56 mila». Un assurdo. Anche perché, ci tiene a sottolineare Bertirotti, il Cus rugby Genova «è una squadra radicata nel territorio, anzi la squadra italiana col più alto numero di studenti». E non solo universitari. C'è la squadra under 20 che in questi giorni ha vinto il barrage per l'ammissione al campionato d'élite di categoria. L'under 18, quarta alle interregionali e l'under 16 che ha conquistato la coppa delle Alpi. E poi giù a scendere fino ai ragazzi delle medie e delle elementari.
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