Andrea Tornielli
da Roma
Il rapporto con le altre religioni è imprescindibile ma è «costruttivo» soltanto se non ci sono «ambiguità» che indeboliscano il «contenuto essenziale» della fede cristiana, cioè che «Cristo è lunico salvatore di tutti gli uomini». Il Papa ha visitato ieri mattina la Pontificia università Gregoriana, retta dai gesuiti. Nel suo discorso ha parlato del ruolo dellinsegnamento superiore nella società contemporanea: «Luniversità Gregoriana, fin dalle sue origini con il Collegio Romano, si è distinta per lo studio della filosofia e della teologia... Con levolversi dei tempi necessariamente mutano le prospettive. Oggi ha spiegato il Pontefice non si può non tener conto del confronto con la cultura secolare, che in molte parti del mondo tende sempre più non solo a negare ogni segno della presenza di Dio nella vita della società e del singolo, ma con vari mezzi, che disorientano e offuscano la retta coscienza delluomo, cerca di corrodere la sua capacità di mettersi in ascolto di Dio».
«Non si può prescindere, poi, dal rapporto con le altre religioni ha aggiunto Benedetto XVI che si rivela costruttivo solo se evita ogni ambiguità che in qualche modo indebolisca il contenuto essenziale della fede cristiana in Cristo unico Salvatore di tutti gli uomini e nella Chiesa sacramento necessario di salvezza per tutta lumanità». Il Papa dunque non rinuncia al dialogo e al confronto con le altre fedi, ma chiede che i cristiani, nellattuarlo, non dimentichino il cuore del loro credo, cioè la fede in Gesù come «unico salvatore» del mondo, contenuti ribaditi nellanno 2000 dalla dichiarazione «Dominus Iesus», pubblicata dalla Congregazione per la dottrina della fede (guidata dallallora cardinale Ratzinger).
Benedetto XVI ha quindi ricordato «le altre scienze umane» che lungo i secoli sono state coltivate alla Gregoriana, come matematica, fisica e astronomia. «Oggi queste discipline non vengono più coltivate, ma sono subentrate altre scienze umane, quali psicologia, scienze sociali, comunicazione sociale. Con esse ha spiegato Ratzinger vuole essere più profondamente compreso luomo sia nella sua dimensione personale profonda, che nella sua dimensione esterna di costruttore della società, nella giustizia e nella pace, e di comunicatore della verità. Proprio perché tali scienze riguardano luomo non possono prescindere dal riferimento a Dio».
«Privo del suo riferimento a Dio ha concluso il Papa luomo non può rispondere alle domande fondamentali che agitano e agiteranno sempre il suo cuore riguardo al fine e quindi al senso della sua esistenza.
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