Sacra o dannata? La messa è solenne
28 Febbraio 2008 - 02:02Di Rossini, larcinoto operista della Gazza ladra (Giovacchino, allanagrafe di Pesaro) si conosce ogni aria del bel canto. Si ascolta di tutto. O forse è meglio dire: quasi tutto. Se non fosse per le esigenze di certi enti culturali, come quella di proporre pagine diverse per smarcarsi dalle grandi istituzioni, le produzioni meno conosciute resterebbero nellAde. «La Petite Messe Solennelle? - fa eco Mario Valsecchi, coordinatore dellistituto Civici cori di Villa Simonetta -. Lho riscoperta anchio. Ne ero rimasto sfavorevolmente colpito per una discutibile esecuzione, anni or sono, e invece...». La «Messe», che verrà eseguita domani alle 21 nella Chiesa dei SS. Angeli Custodi diretta proprio da Valsecchi (in scena quattro soli, il coro da camera dellAccademia internazionale della musica, pianoforte e harmonium), è uno dei capolavori dellultima età rossiniana, insieme allo Stabat Mater. «Nella scrittura - spiega - ci sono riferimenti allopera, ma anche allantico, direi allo stile palestriniano». Poi luso di quellharmonium dal sapore ottocentesco, la prassi vuole dai suoni delicati, alla francese...Difficile trovarlo! Non solo peccati e pigrizia dunque, per lautore in età senile. Un po di storia. Da lui composta nel 1863, molti anni dopo avere abbandonato con il Guglielmo Tell la lirica, la Messe è «definita piccola «a causa dellesiguità dellorganico, non certo per la sua sapienza». Debuttò a casa della contessa Louise Pillet-Will.
Da lì la prima leggenda: pare che terminata la partitura, Rossini scrisse a piè di pagina: «Sarà della musica sacra quella che ho appena creato o della musica dannata?».