Saie diventa forum e lancia un manifesto per ricostruire l'Italia

Un manifesto e un forum per ricostruire non solo l'Emilia e i territori colpiti dall'ultimo sisma, ma la maggior parte degli edifici pubblici e privati del nostro Paese che, costruiti oltre 40 anni fa, devono essere ripensati alla luce dei nuovi criteri di sicurezza ed efficienza energetica.
Sarà questo il tema principale su cui si dibatterà a Bologna dal 18 al 21 ottobre durante il Saie, Salone Internazionale dell'Edilizia.
«La prossima edizione - spiega Duccio Campagnoli presidente di Bolognafiere, l'ente che organizza il Saie - segna il passaggio da semplice fiera dell'edilizia a forum per la messa in pratica delle migliori esperienze del "costruire" per diffondere in Italia una cultura per la ricostruzione che non sia solo emergenza, ma programmazione coerente degli edifici in cui andremo a vivere e ad abitare dopo la fine dell'emergenza. Niente dovrà più essere come prima nella progettazione, una sfida che il settore delle Costruzioni deve saper cogliere» conclude Campagnoli.
L'Emilia dei campanili crollati vuole ripartire con le proprie imprese, le proprie scuole i distretti produttivi che l'hanno resa famosa nel mondo.
Per questo motivo la ricostruzione che la riguarderà dovrà essere un esempio per l'intero Paese che dalle macerie deve trovare materia prima per ritornare a correre. L'appello lanciato da Saie, storico Salone dell'edilizia italiana è stato raccolto dalle associazioni di imprese, dai professionisti, dagli Ordini di ingegneri e architetti, dalle università e dagli esperti che trasformeranno la fiera di Bologna dal 18 al 21 ottobre in un forum altamente tecnico e tecnologico che ha come obiettivo l'edificazione di un nuovo concetto d'edilizia.
Prima ad aderire la Regione Emilia Romagna che vede nel forum e nel manifesto la strada che indica l'uscita da un'emergenza che non può durare. Per il presidente della Regione e commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, «Il Forum "Ricostruiamo l'Italia" e la felice idea di dedicare l'edizione 2012 del Saie al dopo-terremoto e alla necessaria svolta culturale e politica che si impone in termini di qualità dei processi costruttivi, dovrà assolvere a un ruolo innovativo e di stimolo verso l'insieme di interlocutori privati e pubblici impegnati in questo ambito. Una scelta qualificante per Bolognafiere, che la Regione Emilia-Romagna ha apprezzato e alla quale ha concorso fin dal primo momento. «Crediamo infatti nella possibilità che il nostro Paese si doti di nuove politiche industriali, creando nuovo sviluppo e nuovo lavoro, perché siamo consapevoli che nei nostri territori colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio ci attende un lavoro impegnativo e di lungo respiro: vogliamo affrontarlo con un ampio concorso di forze e di idee per farne una esperienza di democrazia, di partecipazione e di nuova qualità sociale, per noi e per l'Italia».
Il manifesto, che proprio oggi è stato lanciato in contemporanea sui principali quotidiani italiani diventa quindi una chiamata alla responsabilità sociale, per un processo di rivisitazione dei classici canoni edilizi che deve partire in fretta, per portare a un risultato che sia d'esempio, anche e soprattutto, al resto del Paese.


Questo è il significato di un appello che vuole essere solo un momento di inizio dio un percorso che parte dalla necessaria della ricostruzione, estendendo a tutto il Paese una nuova cultura in cui efficienza energetica, sicurezza sismica e qualità edilizia siano in grado di mettere al sicuro le nostre case le nostre aziende e i nostri luoghi comuni pubblici e privati, da ulteriori capricci di un territorio ormai giustamente considerato quasi nella sua totalità a rischio sismico.
Un rischio che non possiamo permetterci di correre e a cui, vista l'età avanzata del nostro patrimonio edilizio, non siamo preparati.

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