Salemme truffatore perbene nell’Italietta dell’8 settembre

Chissà quanto c’è del grande Furio Scarpelli in questo fragile ma piacevole Baciami piccina, in cui appare come autore della sceneggiatura col figlio Giacomo. Lui che per decenni è stato il re dei dialoghi assieme al compianto Age, con il quale scrisse, proprio sulla tragedia dell’8 settembre, nel lontano 1960, il memorabile Tutti a casa. Siamo in Italia centrale, dove il 7 settembre 1943 il timido brigadiere ligio al dovere Umberto Petroni (Neri Marcorè) deve scortare a Venezia il ciarliero e acculturato truffatore napoletano Raoul Nuvolini (Vincenzo Salemme). Il carabiniere è accompagnato dall’eterna fidanzata Luisa (Elena Russo), decisa a non rinunciare all’inatteso surrogato del viaggio di nozze. Lunga è la via attraverso il Paese in guerra, che non sa più se i tedeschi sono ancora alleati, fra borsari neri, prostitute per forza e prime staffette partigiane. La commedia è tenera e spiritosa, ben diretta dal semisconosciuto Roberto Cimpanelli, che sa far convivere commedia e dramma.

Fra i tre bravi protagonisti, emerge lo strepitoso Vincenzo Salemme, l’imbroglione galantuomo che a teatro nell’esagerata uscita di scena riceverebbe un’ovazione.

BACIAMI PICCINA (Italia, 2006) di Roberto Cimpanelli con Vincenzo Salemme, Neri Marcorè. 96 minuti

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