Salute

La polmonite è in agguato

È la principale causa di morte infantile nel mondo. Anziani ad alto rischio

La polmonite è in agguato

La polmonite è una emergenza sanitaria nei Paesi in via di sviluppo, dove è la seconda causa di morte dopo le infezioni intestinali e la prima nel mondo per i bambini. É devastante per anziani e malati cronici. É una patologia grave che non va sottovalutata perché questo processo infiammatorio può provocare gravi complicanze e molte vittime anche nei Paesi occidentali. Si verifica circa cinque volte più frequentemente nei Paesi un via di sviluppo, ma anche negli Stati Uniti, a partire dal 2009, è l'ottava causa di morte. Ogni anno, la polmonite colpisce oltre 450 milioni di persone, il 7% della popolazione mondiale, le vittime sono 4 milioni. In Italia si registrano oltre 200mila casi di polmonite all'anno, che portano a quasi 10 mila decessi, soprattutto nella fascia d'età sopra i 65 anni. E' una delle complicanze più gravi dell'influenza, ma molti non ne conoscono il pericolo. La polmonite è causata principalmente dalle infezioni di batteri (20-60% dei casi) o virus e meno frequentemente da funghi, parassiti. É una malattia comune in tutta la storia umana. I sintomi furono descritti già da Ippocrate (460 - 370 a.C.): febbre acuta, dolore pleurico nel fianco, brevi respiri rapidi e tosse. I primi studi che permisero di identificare le due più comuni cause batteriche (Streptococcus P. e Klebsiella) risalgono al 1882-'84 quando si introdusse la colorazione di Gram, un test di laboratorio fondamentale e ancora oggi utilizzato per identificare e classificare i batteri. Hans Christian Gram ne descrisse la procedura e permise di differenziare i due batteri, dimostrando che la polmonite poteva essere causata da più microrganismi: vi sono oltre 100 ceppi di agenti infettivi identificati, ma solo alcuni sono responsabili della maggior parte dei casi. Infezioni miste con virus e batteri possono verificarsi fino al 45% dei casi riscontrati nei bambini e nel 15% negli adulti. La scoperta degli antibiotici e dei vaccini, nel secolo scorso, ha permesso di ottenere un deciso miglioramento nella sopravvivenza. Con i vaccini è possibile prevenire alcuni tipi di polmonite. L'infezione da pneumococco, un batterio, è responsabile in Occidente di molte polmoniti. Diffuse anche negli Stati Uniti dove causano circa 600mila ricoveri annui con un costo medio di 6-7mila dollari. La diagnosi viene effettuata in genere con l'esame clinico e confermata con la radiografia del torace, raccomandata nei pazienti anziani. Il National Institute for Healthcare and Excellence (Nice) un organismo sanitario inglese, ha pubblicato le linee guida sulla diagnosi e gestione della polmonite. Per determinare se l'infezione toracica va trattata con antibiotici si consiglia il dosaggio ematico della proteina C-reattiva (PCR). Questo esame potrebbe contribuire a limitare l'uso di antibiotici non sempre necessario nelle forme virali. Nei casi meno gravi il paziente può essere curato anche a domicilio. La somministrazione di antibiotici per via orale e di semplici analgesici, un periodo di riposo e l'assunzione di fluidi, sono in genere sufficienti per arrivare ad una completa guarigione. Tuttavia, i pazienti che presentano comorbidità, gli anziani o quelli con significativi problemi respiratori, possono necessitare di trattamenti più avanzati. Se i sintomi peggiorano, la polmonite non migliora con il trattamento a casa o si verificano complicanze, può rendersi necessaria l'ospedalizzazione.

La resistenza agli antibiotici può complicare le cure.

Commenti