Tradimento, è possibile evitarlo?

Interessi comuni, attenzioni reciproche, dialogo incessante, sintonia ideale, crescita insieme nell'intimità e nella tenerezza, non dare mai nulla per scontato. Evitare il tradimento si può, basta seguire le "regole" affettive

Tradimento, è possibile evitarlo?

"Proditionem amo, sed proditorem odi". "Amo il tradimento, ma odio il traditore"", così Giulio Cesare disse prima di morire.

Se è vero che secondo la scienza siamo esseri poligami, è anche vero che abbiamo bisogno di patti saldi quando ci uniamo ad un’altra persona. Patto la cui importanza e dimensione è definita dall’esclusività del rapporto: dal cosa facciamo, a cosa progettiamo insieme, proiettati in un futuro, possibilmente, in due. Quando il patto viene meno si apre il cratere del tradimento, culla di un grande dolore. Il senso di inadeguatezza, sfiducia, rabbia e amarezza pervadono la “vittima” tradita, che subisce il venir meno di quel patto in cui aveva creduto e annidato sentimenti e progetti.

I dati diffusi da Gleeden.com, il più grande sito di incontri dedicato a donne sposate in cerca di incontri, dicono che in Italia nel corso dell’intera esistenza di coppia il 30% resta per sempre fedele, nel 40% dei casi uno dei due partner tradisce mentre nel restante 30% entrambi tradiscono e dunque nel 70% dei casi le coppie vivono una situazione di tradimento singolo o doppio.

Ci si chiede quali siano le cause del tradimento, se lo si possa perdonare, chi tradisca di più, uomini o donne?

Si può evitare di tradire?

Fuggire dalla tentazione di tradire è possibile e ci si può “allenare” per raggiungere questo nobile obiettivo. Mantenere l’intimità è diverso che scadere nella fusione totalizzante della coppia, salvaguardare i due IO, mantenere la propria indipendenza caratteriale e far emergere le caratteristiche per le quali il partner ci abbia scelto. Parlare e “costringere” al dialogo il partner svogliato, metterà di fronte alla realtà dello stato della relazione, dei bisogni, della cura che si deve avere affinchè quel progetto-coppia vada avanti e si fortifichi. Fondamentale è inoltre ricordare i momenti significativi vissuti insieme e irripetibili, non emulabili con nessun altro/a.

In una società in cui si moltiplicano le occasioni di incontro tra persone sposate è necessaria un'opera educativa capace di rendere possibile un'amicizia "affettiva" fondata sulla stima e sul rispetto, ma che non si trasformi necessariamente in nuovo rapporto amoroso. Nell'amicizia c'è rispetto, spontaneità, accettazione, fiducia, comprensione e confidenza. Rispetto all'amore manca il fattore passione. Credo sia possibile essere buoni amici fra uomini e donne, ma occorre educare al rispetto, alla parità, alla responsabilità, nella consapevolezza di quello che si sta vivendo. Non è facile, ma va fatto. Potremmo prevenire tante crisi di coppia ed evitare buona parte dei tradimenti.

Regole dell’amore fedele

  • Imparare a rispettarsi, stimarsi, applicando il dono della delicatezza
  • Parlare ogni giorno di ciò che ci rende felici e di quello che ci turba e ci rende tristi
  • Condividere l’unicità delle piccole e le grandi cose, da non ripetere con altre persone
  • Essere vivi, attenti e reattivi verso l’altro/a
  • Ricercare sempre nell’intesa sessuale una dimensione ancora sconosciuta dell’amato/a
  • Concretizzare con gesti la dimostrazione del proprio amore
  • Sorprendere il partner con attenzioni che risveglino e tocchino le corde profonde dei suoi sentimenti
  • Coinvolgere la persona amata nei propri progetti e desideri
  • Intraprendere una quotidianità che sia peculiare della coppia, piccoli riti di cui non si possa fare a meno

E quando si è traditi?

Jung scriveva che "il sale dell'amarezza si trasforma nel sale della saggezza".

Il perdono diventa quindi una decisione di saggezza che può alla fine stemperare l'amarezza? Sì, il perdono ristabilisce il contatto, tiene vivo il dialogo, riapre l'avventura di un processo di crescita interiore attraverso il cambiamento ed è la forma per riconoscere se il partner sia stato in grado di riconciliarsi anche con la stessa natura umana, fatta di ombra e di luce.

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