Tumori, trovato nei broccoli il segreto per combatterli

I vegetali della famiglia delle crucifere sono noti da tempo per le loro proprietà anti cancro

Tumori, trovato nei broccoli il segreto per combatterli

I dati relativi al 2018 derivanti dalla collaborazione tra AIOM (Associazione italiana di oncologia medica), AIRTUM (Associazione italiana registri tumori) e PASSI (Progressi nelle aziende sanitarie per la salute in Italia) non sono molto incoraggianti. Ogni anno nel nostro Paese i tumori registrati sono circa 373.300 e nel 52% dei casi interessano gli uomini, nel 48% invece le donne. Dalla statistica sono escluse le neoplasie della pelle per le quali, a causa della difficoltà nel distinguere le forme più o meno aggressive, esiste una classificazione a parte. Sono tuttavia migliorate le percentuali di guarigione, merito anche della prevenzione e delle moderne tecniche di screening. Il 63% delle donne, infatti, e il 54% degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi. Un ulteriore buona notizia giunge dal Beth Israel Deaconess e dal Cancer Research Institute di Boston dove uno studio, coordinato dall'italiano Pier Paolo Pandolfi, ha individuato alcuni composti presenti nelle verdure crucifere in grado di sopprimere i tumori.

I vegetali della famiglia delle crucifere (cavoletti di Bruxelles, ravanello, crescione, rucola, cavoli, broccoli) sono conosciuti da tempo per le loro proprietà anti cancro. I ricercatori hanno scoperto il cosiddetto composto "I3C", coinvolto in una complessa reazione chimica a catena che libera il gene PTEN, uno dei più importanti geni soppressori del tumore nella storia della genetica delle neoplasie. Il PTEN si trova a bassi livelli nelle cellule cancerogene. Gli scienziati hanno dunque cercato di capire se, riportandolo a livelli normali, questo composto ritorni a svolgere la sua funzione. È stato così individuato un gene coinvolto nello sviluppo tumorale, il WWP1 che produce un enzima capace di inibire l'attività anti cancro del Pten.

Per contrastarlo sono efficaci le verdure crucifere e in particolar modo una molecola in esse contenuta: l'I3C, ovvero l'indolo-3-carbinolo. La ricerca spalanca le porte alla creazione di farmaci anti tumori basati sulla soppressione del WWP1 e sulla liberazione del PTEN.

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