I l governo gialloverde è caduto, e questa è una buona notizia. Salvini ha fatto sua la massima attribuita a Cicerone e ripresa da Sant’Agostino «errare è umano, perseverare è diabolico». Ma ora il problema è se a un errore - il contratto anomalo con i Cinque Stelle - ne seguirà un altro altrettanto rischioso. «Vado da solo», dice infatti Salvini, prefigurando come sarà nella sua testa la corsa elettorale prima e il futuro governo poi. Noi non temiamo «l’uomo solo al comando» come minaccia alla democrazia, che oggi - a differenza che negli anni Venti - ha talmente tanti contrappesi da fare escludere la possibilità di derive dittatoriali. Temiamo, invece, l’inefficienza di una simile ipotesi in un Paese e in un mondo talmente articolati e complessi da richiedere, per stare a galla, una pluralità di vedute e di relazioni. Un governo monocolore leghista andrebbe inevitabilmente a compattare tutte le opposizioni, indipendentemente dai colori politici, innescando una nuova stagione di rissa permanente. E andrebbe a scontrarsi frontalmente, e senza possibilità di sponde, contro le complicate logiche degli equilibri internazionali, prime fra tutte quelle che regolano i rapporti con l’Europa uscita «non sovranista» dalle recenti elezioni. Salvini ha invece la possibilità, probabilmente irripetibile, di mettersi a capo di una grande coalizione con al suo interno sì diverse sensibilità, ma omogenea - a differenza dell’attuale maggioranza - sui principi e sui valori di base. Per fare questo sono necessarie una lungimiranza, una saggezza e una generosità, tipo quelle dimostrate da Berlusconi in tutta la sua avventura politica, che non sappiamo se sono nel bagaglio del leader della Lega. Lo speriamo, perché le vittorie di Pirro - tipo quelle ottenute da Marine Le Pen in Francia - non sono utili a nessuno. La Lega intercetta un ampio consenso, è indiscutibile, ma non tutto quello che serve per rappresentare davvero la parte più importante e sensibile del Paese.
Perché escludere questa gente da un’avventura di governo per mero calcolo utilitaristico tipo «il potere è mio e lo gestisco io»? Lo ripetiamo: Salvini, se parliamo del bene del Paese e non della sola Lega, ha già sbagliato una volta, come dimostrano in modo inequivocabile i fatti di queste ore. Mettiamoci una pietra sopra e ripartiamo, senza furbizie e guardando al futuro, non alla sera delle elezioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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