Brema - Si riparte. Dimenticati i mondiali, anche perché era meglio dimenticarli; dimenticati i primi due turni di Coppa Italia in cui noi malati di calcio ci siamo eccitati per Alessandria- Santegidiese, dimenticato persino il preliminare della Juventus che sapeva tanto di Intertoto, anche se è cambiato il nome, da oggi si fa sul serio. Nel senso più completo che la parola sa avere: l'andata dei play-off di Champions League per entrare nei gironi della nobiltà del calcio europeo, fra Werder Brema e Sampdoria (diretta su Raiuno, Sky e Mediaset Premium alle 20,45), per la prima volta nella storia della competizione sarà accompagnata dalla musichetta e dal pallone a stellette che fanno tanto atmosfera europea. E, soprattutto, fanno tanto calcio vero.
Per i blucerchiati è un doppio appuntamento con
la storia: da un lato, perché la partita di Brema segna l'esordio in
Champions della Sampdoria, da quando lacoppa si chiama così, dopo lo
straordinario campionato dell'anno scorso concluso al quarto posto, e
comunque è la partita più importante per la squadra dai tempi della
Sampdoro di Vialli e Mancini, dello scudetto e della finale di
Wembley. Dall'altro perché, comunque, il play-off con il Werder
Brema rischia di essere la porta girevole della stagione: in caso di
vittoria, grazie anche al tesoretto che incassa chi si qualifica per
la fase a gironi, è matematicamentecerta la conferma di tutti i
campioni blucerchiati che hanno mercato (Pazzini, Palombo e Poli su
tutti), e anzi la squadra verrà rinforzata per essere competitiva
anche in Champions. In caso di qualificazione dei tedeschi, invece,
più che uno smantellamento della squadra (al limite potrebbe partire
uno dei pezzi pregiati), il rischio è quello di pagare il contraccolpo
psicologico e anche l'impegno di affrontare l'Europa League,
competizione forse più “rognosa”della Champions, sia per il livello
comunque altissimo delle partecipanti, sia perché si gioca di giovedì,
circostanza che ha creato parecchi problemi alle italiane negli anni
scorsi, visto che spesso le trasferte sono lontane e i tempi di
recupero estremamente ridotti.
Il cielo sopra Brema è uggioso
come lo è stato a lungo l'umore di Ozil, il gioiellino della nazionale
tedesca e del Werder con il contratto in scadenza che voleva tanto
andare da Mou al Real e finalmente, ieri, è stato accontentato. Come
dire che ora tutti tirano un sospiro di sollievo: perché i dolori del
giovane Werder non raddoppiano visto che se Ozil avesse giocato stasera
sarebbe stato meno vendibile (chi scende
anche un solo minuto in campo in Europa non può farlo poi con un’altra
squadra nella stessa competizione) e perché i doriani non se lo
ritroveranno contro.
Il cielo sopra Brema è teso come le facce dello staff blucerchiato, dove tutti sanno che ci si gioca un pezzo di storia. E quindi, giustamente, per Di Carlo e i suoi, persino per un burlone come Cassano, fin dall' arrivo in aeroporto ieri mattina, il clima non era certo quello di una gita premio. Tanto che solo la cortesia e i sorrisi che sono nel Dna del direttore Sergio Gasparin, riuscivano a stemperare la tensione di una squadra caricata a pallettoni. Che, spronata dal presidente Garrone, in arrivo oggi con una raffica di nipotini, punta ad arrivare martedì prossimo al Ferraris con il risultato più spendibile a disposizione. Ribadisco: in palio per la Samp c'è qualcosa in più del passaggio del turno: c'è la storia. E c'è anche la stagione.
Ma non finisce qui, con il Doria. Perché il calcio che rialza la serranda offre ancheiplay-off di Europa League, domani sera. Anche in questo caso c'è in palio il gironcino e le italiane interessate sono tre: la Juventus che va a Graz per affrontare lo Sturm; il Napoli che ospita l'Elfsborg e il Palermo che parte in casa contro gli sloveni del Maribor. Chiaramente, chi si gioca di più è la Juve, che firma il primo vero atto della nuova gestione societaria e tecnica e, soprattutto, deve decidere se e come chiudere ( o aprire, se preferite) il mercato. Mica finita: sabato sera a Milano si assegna il primo trofeo della stagione, l'unico sfuggito lo scorso anno a Mou: la Supercoppa Italiana. La partita è quella di sempre, Inter-Roma, la posta in palio la più alta di sempre a inizio stagione: per capire cosa farà Benitez in nerazzurro e per capire come sarà il futuro, anche societario, della Roma. E poi, giusto per non farsi mancare niente, domenica sera, sempre a Milano, si gioca il trofeo Berlusconi fra Milan e Juventus. Ufficialmente, sarebbe l'ultima delle amichevoli. In realtà, insieme a quelle di cui abbiamo parlato finora, è la prima delle partite vere.
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