Ha quella faccia un po' così di chi se ne va ma senza sbattere la porta. Domenico Minniti, ospite martedì sera nel salotto della trasmissione Aria Pulita, in onda su Telecity, affronta, in diretta, il tema delle sue dimissioni. La prima domanda del conduttore, Marco Benvenuto, è precisa. «La devo chiamare ex presidente?». La sfiducia al presidente, dopo mesi di malcontento generale e la «fuga» di un assessore di maggioranza dalla giunta, è stata votata la scorsa settimana. Sampierdarena è il primo municipio di Genova a cadere. Dopo due anni di difficoltà, Minniti, ha lasciato. La lettera di dimissioni è pronta, ma non è ancora partita. «Devo ancora risolvere due o tre questioni che mi stanno a cuore», spiega. Parla di tradimenti, congiure, di piani tramati alle sue spalle già da tempo.
Di volontà distruttive e di una situazione diventata ingestibile, anche sul piano personale. «La colpa è stata anche del regolamento del decentramento - osserva Minniti -, che ha grosse mancanze in molte delle sue parti». Il futuro? «Sono le elezioni. Un ribaltone sarebbe un tradimento per l'elettorato».Sampierdarena Minniti: «Dopo di me solo il voto»
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