Fanno acqua da tutte le parti, si rompono, sono arrugginiti e da mandare in pensione. A Sampierdarena molti residenti sono costretti a rimanere un giorno sì e un giorno no senza farsi manco la doccia. Anche ieri si sono sollevate proteste per l'ennesimo disservizio a ponente. Mediterranea delle Acque ha sospeso la fornitura in via Dottesio, via Palazzo della Fortezza, via della Cella. E poi pure in piazza Vittorio Veneto, via Buranello, via Giovanetti e le zone limitrofe. Tubi vecchi di venti o di trenta anni, che si spaccano quando la pressione dall'invaso aumenta. Cittadini esasperati dalla situazione. «Sono decine di anni - spiega il presidente del Comitato Vivibilità di Sampierdarena Fabio Costa - che siamo costretti a pagare un sacco di soldi per l'acqua e allo stesso tempo soffrire di servizi che ormai sono diventati roba da Terzo Mondo. L'altra sera sono tornato a casa, sopra l'ospedale Villa Scassi, e il rubinetto era rimasto a secco. Anche altri residenti della zona si sono lamentati. L'acqua è tornata dopo le otto del mattino». Secondo alcuni studi, dagli invasi ai rubinetti di casa si perde circa il 30 per cento di acqua. Le tubazioni di Sampierdarena, come quelle di altre zone della città, sarebbero da rinnovare al 70 per cento.
Spesso gli operai che intervengono per i tubi rotti non possono fare altro che metterci delle «pezze».«La verità - continua Costa - è che a Genova si fanno e si distribuiscono i profitti dei dividendi, ma non si fanno gli investimenti necessari».
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