San Camillo Da medici, sindacati e consiglieri regionali una raffica di «no» al trasferimento del centro trapianti

«Mancanza di un’adeguata assistenza ai pazienti». È questa la preoccupazione maggiore delle sigle sindacali dei medici dell’ospedale San Camillo Forlanini (Anaao, Assomed, Fials, Snr, Fvm), in merito al trasferimento del centro trapianti allo Spallanzani. Quello che i sindacalisti tengono particolarmente a evidenziare è che «la tipologia e l’estrema complessità del malato sottoposto a trapianto d’organo, prevede la presenza ventiquattro ore su ventiquattro di servizi di diagnostica e consulenza specialistica, che non sono presenti attualmente altrove con la necessaria reperibilità». I servizi, a cui fanno riferimento i medici del San Camillo, sono quelli di radiologia, cardiologia e endoscopia digestiva. Dalla parte dei sindacati del Forlanini si schierano il consigliere regionale dei Socialisti riformisti, Donato Robilotta, e del Partito Democratico, Alessio D’Amato. Quest’ultimo «vista la complessità dei pazienti che necessitano di cure costanti» auspica che questo eventuale spostamento non sia figlio «di mere logiche di bilancio o, peggio, di pressioni di lobby». «Il centro trapianti ha raggiunto al San Camillo livelli d’eccellenza che ci sono invidiati in tutta Europa» afferma invece Robilotta, il quale reputerebbe più opportuno «trasferire allo Spallanzani, sempre dallo stesso ospedale, il reparto delle malattie polmonari».

È di ieri, intanto, la notizia, sempre nell’ambito della riqualificazione sanitaria prevista dal governatore Piero Marrazzo, che saranno cinque i reparti che dovranno chiudere al Cto a causa della riduzione di circa 130 posti letto nella struttura. Si tratta di chirurgia plastica, urolofia, neurochirurgia, chirurgia vascolare, oncoematologia e ematologie.

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