San Siro, match in Consiglio il 29. Sala: "Procura? Rispettate le regole"

Il Comune sonda Corte dei Conti e magistratura. Il sindaco: "Avanti, siamo tranquilli". Delibera in giunta giovedì. Il centrodestra: "Serenità surreale. Dove sono i documenti?"

San Siro, match in Consiglio il 29. Sala: "Procura? Rispettate le regole"

"Siamo tranquilli, abbiamo rispettato le regole" assicura il sindaco Beppe Sala a pochi giorni dal rush finale su San Siro. I due giorni "X" per il futuro dello stadio dovrebbero essere il 18 settembre, approvazione della delibera in giunta, e il 29 settembre, la resa dei conti - soprattutto all'interno della maggioranza -, ossia il voto in Consiglio comunale con i comitati salva-Meazza che prenoteranno gli "spalti". In caso mancassero i numeri in prima convocazione (servono 25 sì), scenario che il sindaco Beppe Sala scongiura, ci sarebbe ancora il tempo per una seduta in seconda convocazione, con un quorum più basso per chiudere la partita entro fine mese come chiedono Milan e Inter. Tra giunta e aula, saranno fissate almeno un paio di Commissioni congiunte dove si aprirà lo show. É il cronoprogramma di massima discusso ieri nella riunione dei capigruppo con la presidente dell'aula Elena Buscemi. Poi il sindaco potrebbe virare su una giunta straordinaria invece che al giovedì, ma al momento è questo lo stato dell'arte. "É importante che la vicesindaco Anna Scavuzzo completi gli incontri con tutte le forze politiche e per il resto siamo pronti, settimana prossima andremo in giunta" ha spiegato ieri Sala. Ci sono ricorsi presentati in tutte le sedi dal Comitato Sì Meazza e fascicoli aperti, il Comune sta sondando informalmente Corte dei Conti e Procura. Sotto la lente soprattutto il prezzo di vendita di Meazza e aree, fissato dall'Agenzia delle Entrate in 197 milioni. Il Comune dovrebbe "restituirne" 36 come partecipazione ai costi per demolizione del Meazza, bonifiche del verde, rifacimento del tunnel Patroclo. "Ho lasciato a Scavuzzo" il compito "di verificare da parte di tutte le entità che hanno partecipato a questa lunga storia cosa ne pensano. Poi ognuno ovviamente farà il proprio mestiere ma siamo sufficientemente tranquilli, stiamo rispettando pienamente le regole quindi siamo pronti per procedere - assicura Sala - . Adesso però è importante ascoltare il parere di tutti".

Ieri Scavuzzo ha incontrato di nuovo il gruppo del Pd con il segretario metropolitano Alessandro Capelli, alla vigilia della tappa di Elly Schlein e del leader di Iv Matteo Renzi alla Festa dell'Unità (nessun incontro tra Sala e Schlein). Il Pd ha ribadito che è "fondamentale e decisivo" che venga ridotta la quota di compartecipazione. Doveva tenersi oggi alle 15 anche il faccia a faccia tra Scavuzzo e centrodestra sul dossier ma il capogruppo FdI Riccardo Truppo, a nome anche di Lega, Fi e Noi Moderati, ha chiesto di spostarlo a lunedì. L'opposizione ha ribadito la richiesta, finora rifiutata, di avere prima in mano dei documenti da studiare, e vorrebbe arrivare in aula con una linea unitaria. Secondo Truppo "ad oggi la posizione più seria sarebbe uscire dall'aula. Non si può votare a favore o contro sul nulla. La tranquillità ostentata dal sindaco sul rispetto del calendario ha dell'incredibile, ad oggi nessun documento inerente la delibera è stato condiviso coi gruppi politici, neppure l'offerta di acquisto presentata l'11 marzo dai club". La Lega era tentata fino a ieri anche di disertare l'incontro con la vice. Sulla delibera il capogruppo Alessandro Verri, aspetta "di leggerla, poi decideremo". Si oscilla tra voto contro o uscita dall'aula. Forza Italia, su proposta della commissaria cittadina Cristina Rossello, ha incontrato on line i vertici del Milan e il capogruppo Luca Bernardo fino a giorni fa non ha escluso nulla, neanche un voto a favore ma la linea prevalente è l'uscita dall'aula o il no. Anche per tutelarsi da eventuali misure della Corte dei Conti. Il parere tecnico inviato dalla segreteria comunale non ha tranquillizzato. Molto scettica anche Mariangela Padalino (Noi Moderati), "penso che alla prima chiamata usciremo, la maggioranza deve avere i numeri".

Sul no del Leoncavallo alla sede di via San Dionigi messa a bando dal Comune dopo lo sgombero Sala ha replicato, irritato: "Non ascolto le parole, vedremo i fatti.

Abbiamo presentato il bando e vedremo chi risponderà, dò retta fino a un certo punto ai comunicati, che capisco che nascano da situazioni non semplici da gestire. Ma voglio essere chiaro, ne abbiamo discusso coi potenziali interessati e quello spazio è il meglio che oggi abbiamo, non ce ne sono altri. Bisognerà ragionare innanzitutto su quello, poi vedremo cosa succederà".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica