«Da dove preferisce che cominci a raccontare? Qui succede di tutto». La domanda di un anziano residente nelle case popolari di viale Mar Jonio, a pochi isolati da piazzale Selinunte, sintetizza bene lo spirito degli abitanti di buona parte della zona 7. Quella lontana dai palazzi storici di via Washington o dal verde rigoglioso dellIppodromo. Dicono che «una volta qui si stava benissimo», ma ora, a distanza di una quarantina danni, «immigrati e degrado rendono la vita impossibile. Cè un continuo via vai di tossici e spacciatori. Che fanno il loro comodo anche nei cortili degli stabili».
Sono proprio i palazzi il volto triste del dedalo di strade intorno a piazzale Selinunte: viale Mar Jonio, via Dolci, via Ricciarelli, via Gigante. Lintonaco esterno è ormai un lontano ricordo. Al posto dei fiori, sui davanzali crescono le antenne paraboliche. Anche se con il Contratto di quartiere, a San Siro sta gradualmente partendo la riqualificazione dellarea. Come dimostra il nuovissimo parco giochi - con tanto di campo regolamentare da basket - sorto al centro del piazzale. «Ormai qui non funziona più nulla, dalle serrature ai citofoni - si lamenta un pensionato -, inoltre di milanesi ce ne sono pochissimi. Sembra di vivere in Medioriente. E molte case sono occupate abusivamente».
Prostituzione e spaccio sono realtà quotidiane anche nella zona più vicina allo stadio Meazza. Per esempio intorno allospedale San Carlo. Sul lato opposto rispetto allingresso principale, al riparo del muro di cinta, gruppi di rom hanno da tempo costruito dei micro-campi. Non manca nulla: roulotte, tavoli, sedie, biancheria stesa e bimbi che giocano per strada. Il tutto a pochi metri dalle stanze dei malati. E sempre qui alcune prostitute originarie dellEuropa dellEst, aspettano i clienti a qualunque ora del giorno e della notte. In via Novara lo scenario non cambia. La prostituzione è gestita dai viados, fermi sul bordo della strada 24 ore su 24. Mentre in via Silla il sesso a pagamento è offerto dalle donne africane.
Altro punto tradizionalmente «caldo» della zona 7 è Baggio. Con quella via Nikolajevka troppo spesso al centro dei fatti di cronaca. Circondati da verde e cascine - dove gli islamici acquistano la carne macellata secondo le proprie usanze -, sorgono grossi palazzi popolari. «Abito qui da 36 anni - spiega una signora -. Ormai posso dire che cerchiamo di sopravvivere». Locchio finisce inevitabilmente sulla facciata rovinata dei palazzi, sulle auto parcheggiate in modo selvaggio e sui carrelli del supermercato abbandonati sul marciapiede. «I problemi qui sono delinquenza e spaccio», conclude avvilita. E i vecchi borghi ormai inglobati nella città? A Figino domina la prostituzione, mentre a Quinto Romano lemergenza è lo spaccio di droga.
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