"San Siro, Woodstock in rosa Duetti inediti per l’Abruzzo"

L’artista parla del concerto del 21 giugno per i terremotati: "Canteremo un brano scritto apposta da Gianna Nannini"

"San Siro, Woodstock in rosa Duetti inediti per l’Abruzzo"

Milano - Allora, lei è in tour da tre mesi, è appena tornata da un giro trionfale in Europa («Sono prima in classifica anche in Austria, non mi era mai capitato»), eppure eccola qua che snocciola senza sosta un’idea dietro l’altra per il concertone del 21 giugno a San Siro. L’obiettivo, lo sapete tutti, è contribuire alla rinascita post terremoto in Abruzzo. E il cast è stellare, messo insieme dalla Pausini con l’aiuto di Roberto De Luca di Live Nation: oltre cento cantanti, tutte donne, hanno aderito al progetto e una quarantina saranno sul palco a partire da metà pomeriggio. Oltretutto, le esibizioni saranno tutte particolari, inedite, mica la solita canzoncina promozionale e via. «Intanto ringrazio Milan e Inter, che si sono fatte carico dell’affitto di San Siro. Con i biglietti finora venduti ci siamo già assicurati di ricostruire la scuola elementare De Amicis dell’Aquila. Ma, se facciamo il tutto esaurito, l’obiettivo è quota due milioni di euro. In più ci sono sponsor che potrebbero fare ulteriori donazioni, così la cifra aumenta e potremo realizzare altre ricostruzioni». L’entusiasmo della Pausini è a dir poco irresistibile: «Ci vuole positività e noi del mondo dello spettacolo non dobbiamo essere troppo egoisti». E chi vuol intendere, intenda.
Però, cara Pausini, sarà stato complicato mettere insieme tante primedonne.
«E c’era chi si aspettava un po’ di urla isteriche. Ma non è stato così, per fortuna. Certo, qualcuna all’inizio voleva un’ora di spettacolo solo per sé. Ma non è possibile e il particolare è stato chiarito in un minuto».

Tutte subito d’accordo?

«Più o meno sì. L’unica che in un primo tempo mi ha detto di no è stata Gianna Nannini. Ma mi sono subito catapultata da lei (stavamo registrando Domani, il brano benefico per l’Abruzzo), le ho spiegato l’idea di coinvolgere le istituzioni e le ho accennato al grande contributo super partes del ministro Mariastella Gelmini. Allora Gianna mi ha risposto: “Va bene, aiutiamoli a sopravvivere”».

Voi due più Giorgia, Fiorella Mannoia, Elisa e Carmen Consoli siete le madrine dell’evento.

«E duetteremo insieme. Ad esempio, con Giorgia canteremo Gocce di memoria, la Nannini farà La solitudine con me e via così. In più c’è un’altra novità».

Quale?
«La Nannini ha scritto un brano apposta per questo concerto, che non sarà in vendita ed eventualmente potrà essere ascoltato solo nel dvd che forse uscirà tra qualche mese. Il testo è pazzesco, bellissimo. Noi cinque lo canteremo insieme per contribuire a rendere quest’evento ciò che vogliamo diventi».

Cioè?
«Uno spettacolo memorabile e unico nel quale il pubblico potrà interagire. Una sorta di Woodstock in rosa. Lo sa che ci sono persino cantanti estere che mi hanno chiesto di partecipare? Però abbiamo risposto di no. Sul palco avremo già tra le trenta e le quaranta cantanti, è un problema anche di tempi».

Certo, se ciascuna canta da sola.
«Mi è venuta l’idea di creare dei duetti o dei gruppi. Ad esempio, Mariella Nava, Rossana Casale e Andrea Mirò si esibiranno insieme. E così Syria e L’Aura. E poi ci sono altre artiste che canteranno brani di Aretha Franklin. Si esibiranno anche Patty Pravo e Alice e molte, come Ornella Vanoni, manderanno videomessaggi. Comunque, niente playback».

E niente uomini. Zucchero si è candidato a suonare la chitarra.
«Mi sa che ci sarà solo sua figlia Irene».

E la canzone finale, quella che canterete tutte in coro?
«Per ora sembra che la prescelta sia Il mio canto libero di Battisti, con quei versi che sembrano scritti apposta: «Pietre un giorno case/ ricoperte dalle rose selvatiche/ rivivono ci chiamano».

Ma la scaletta definitiva?

«Spero di annunciarla il 18 giugno a Matrix su Canale 5.

Magari quella sera ci saranno i servizi fatti in Abruzzo dalle cantanti originarie di quella regione, Paola & Chiara e Simona Molinari. Chissà. È naturalmente ancora tutto in divenire e queste cose organizzative mi gasano molto: ci penso in continuazione perché voglio davvero che il concerto diventi un evento che ci ricorderemo nel tempo».

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