La sfida è di quelle ambiziose: ridurre a zero gli errori in sanità. A lanciarla è il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, alla vigilia dell’approvazione del piano socio sanitario che detterà le nuove linee guida negli ospedali lombardi. L’obbiettivo è evitare che anche solo una mela marcia metta in cattiva luce tutto il sistema sanitario e «incrini la fiducia conquistata con sudore». «Stiamo attuando - spiega Formigoni - un sistema di controlli rigorosi per assicurare la bontà del servizio offerto». Già con il 2009 è stata raggiunta una soglia di controlli pari al 10 per cento delle prestazioni erogate sui ricoveri e al 3,5 per cento sulla specialistica. Formigoni, davanti a 400 medici e avvocati riuniti al Niguarda per confrontarsi sul tema della responsabilità professionale, annuncia che «in tutti i casi di atti illeciti, la Regione non mancherà di rivolgersi alla giustizia, facendosi parte attiva nel processo per ottenere i risarcimenti dei danni arrecati alla pubblica amministrazione». Per combattere la malasanità, entrerà in azione anche la figura del mediatore, consultabile negli ospedali e, dal 2011, in tutte le Asl.
Mentre si cerca di azzerare gli errori e i casi di inefficienza, cresce l’elenco delle punte di diamante della sanità lombarda. Ieri all’Humanitas di Rozzano è stato inaugurato il nuovo centro ad alta specializzazione dedicato alla cura dei tumori: un progetto che mette in campo 200 medici, 200 ricercatori e che è in grado di seguire 30mila pazienti all’anno. Con il nuovo centro, in Lombardia nasce un vero e proprio polo di eccellenza per la cura del tumore. A sostenerlo è lo stesso ministro della Salute Ferruccio Fazio: «La Lombardia - sostiene - ora ha quattro grandi strutture di eccellenza per la cura dei tumori: Humanitas, San Raffaele, Ieo ed Istituto dei tumori. E le strutture sono riunite in un’area che ha la miglior concentrazione di sanità al mondo».
Il ministro, che in passato aveva mosso qualche appunto sul sistema sanitario lombardo, considerato sbilanciato sugli ospedali rispetto al territorio, ora ammette: «La Lombardia ha sfornato uno dei migliori programmi di assistenza territoriale, se non il migliore, d’Italia. Ha una copertura in tutti i settori, grazie alla grande intuizione di disaccorpare chi vende e chi acquista servizi». «La nostra missione - spiega il direttore del centro contro il cancro dell’Humanitas, Armando Santoro - non è solo quella di battere il cancro ma anche di prenderci cura dei pazienti in modo globale e personalizzato, con percorsi terapeutici differenti e ritagliati sulla specificità dei bisogni».
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