«Sanità, nomine illegittime» La Regione denuncia se stessa

«Sanità, nomine illegittime» La Regione denuncia se stessa

E Burlando scarica il suo assessore alla Sanità. Dopo la bufera degli stipendi d’oro alla Asl 3 di Genova esplosa in questi mesi, ieri la presa di posizione del braccio operativo del governatore che ha giudicato illegittime tre delle quattro delibere relative ai dirigenti dell’Asl 3. La conferma arriva alla fine della commissione controlli. Sono i consiglieri regionali del Pdl, Matteo Rosso, Raffaella Della Bianca e Marco Melgrati a dare la notizia: «Il segretario generale della Regione Liguria, il dottor Murgia di fatto ha scaricato Montaldo e la Canini». Non solo, la Regione - aggiungono i tre - ha deciso di inviare gli atti alla Corte dei Conti.
«Con grande chiarezza - spiegano gli esponenti Pdl - il dottor Murgia ha riconosciuto l’inopportunità della nomina del dottor Rabagliati, che va in direzione opposta rispetto al criterio di razionalizzazione dei costi della sanità. Murgia ha riconosciuto che sarebbe stato più opportuno che la Asl si avvalesse di personale interno». E con altrettanta chiarezza, prosegue la nota dei consiglieri, il segretario generale ha giudicato l’illegittimità delle altre tre delibere e ha ricordato che, in contrasto con quanto dice l’assessore Montaldo, nel mese di dicembre la nomina della dottoressa Lanzone a direttore di struttura complessa non poteva essere approvata. «È stato inoltre evidenziato dal dottor Murgia anche il grave rischio che gli incaricati possano ricorrere aprendo un contenzioso poiché, un’organizzazione che apporti nuove responsabilità al dirigente, deve retribuirlo».
Quindi la stoccata finale: «Non essendoci stata la revoca da parte dell’Asl 3 della delibera della dottoressa Lanzone entro il 7 marzo, così come richiesto dalla Regione, il dottor Murgia invierà in questi giorni tutto il dossier e i documenti alla Corte dei Conti». Ma in via Fieschi, ci sono anche le nomine per il San Martino a scatenare le polemiche. Che arrivano da entrambi gli schieramenti, maggioranza e opposizione. «È impensabile che il direttore generale del San Martino venga nominato dalla giunta Burlando anche Commissario dell’Ist», dichiarano Matteo Rosso e il vicepresidente della commissione sanità alla Regione, Roberto Bagnasco annunciando di aver scritto al ministro Fazio.

«Abbiamo condiviso una legge per valorizzare e integrare la professionalità dell’Ist e del San Martino col riconoscimento del Ministero dell’Irccs e abbiamo bloccato quella di novembre che comportava l’annessione e la scomparsa dell’Ist dentro l’ospedale più grande». Sulla stessa linea anche il consigliere regionale Giacomo Conti (Fed) «No al commissariamento dell’Ist. Abbiamo approvato una legge, rispettiamola».

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