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A Santo Domingo tra spiagge e gioielli I segreti della capitale

Lungo la costa nord in mezzo a panorami mozzafiato: colline, palmeti e montagne ma anche boutique, hotel e musei preziosi

Elena Luraghi

Il simbolo del cambiamento è una montagna. Non un monte qualunque ma il Pico Duarte, che con i suoi 3.098 metri di roccia coperta di vegetazione è la vetta più alta dei Caraibi. Questa sentinella monolitica buca l'orizzonte della Cordillera Central e annuncia che stai passando dagli ozi paradisiaci del sud della Repubblica Dominicana, con i resort fronte mare ricamati di palme, al volto meno noto e turistico dell'isola. Nella metà felice della Isla Española dall'altra parte c'è Haiti molti si fermano ai cliché della vacanza sole-mare. Invece c'è molto di più, come scopriamo percorrendo i 230 km di ottima strada che sfiorano il Pico Duarte collegando la capitale Santo Domingo con Puerto Plata, sulla costa nord. In mezzo ci sono Concepción de La Vega, capitale del Carnevale, Santiago de los Caballeros con i suoi monumenti agli eroi nazionali (il baseball e la lotta per l'indipendenza) e un museo inatteso come il Centro León Jimenes, voluto dall'omonima famiglia produttrice di sigari per raccontare la storia dell'isola e mettere in mostra la sua collezione di arte contemporanea.

A Puerto Plata entri in una dimensione di Caribe coloniale. Le architetture raccolte attorno alla cattedrale sono un mosaico in stile vittoriano dai colori pastello, e da lì basta poco per arrivare al Forte spagnolo, il Museo dell'ambra, il Cristo Redentore che emula quello di Rio de Janeiro dall'alto del Loma Isabel de Torres (si raggiunge con il teleférico ammirando un panorama mozzafiato). Il malecón bordato di palme, bello come quello dell'Avana a Cuba, è uno spartiacque fra la città e l'infilata di spiagge in direzione Playa Dorada: location privilegiata con petit resort come il Viva Wyndham V Heavens e il boutique hotel Casa Colonial, rigorosamente vista oceano. Le spiagge borotalco della costa nord non hanno nulla da invidiare alle rinomate località caraibiche di Bayahibe e Punta Cana. Le onde invece qui sono da surf, spettacolari e spumose, tipiche dell'Atlantico che lambisce questa parte di isola.

Cabarete, altra località sul mare con un'infilata di ristorantini a pochi metri dall'acqua e un festival jazz che va in scena ogni novembre, è fra i principali spot al mondo per gli appassionati di surf e kitesurf. È anche un passaggio obbligato alla volta di Tenares, cittadina dell'entroterra ricoperta di murales ispirati alla vita e alla cultura dominicani, dove la casa-museo Hermanas Mirabal ti commuove con i ricordi delle tre sorelle rivoluzionarie alle quali hanno dedicato un libro e un film-tv, «In the time of the butterflies» fatte assassinare dal dittatore Trujillo.

Da lì a Santo Domingo sono 150 chilometri di poesia verde, fra colline pettinate dal vento, palme, campi e orizzonti dolci. La città invece ti accoglie con il frastuono di sensazioni tipico delle grandi capitali, finché non entri della dimensione poetica della Zona Colonial. Nel cuore della più antica metropoli del Caribe, con la «primada» Catedral de America (nome difficile da memorizzare: Santa Iglesia Catedral Basílica Metropolitana de Nuestra Señora Santa María de la Encarnación), case color sorbetto e istituzioni quali il Museo de la Casas Reales, convivono con la verve creativa di piccoli e grandi imprenditori che qui stanno aprendo meraviglie. Per lo shopping ci sono le boutique di Jenny Polanco e Desireé Cepeda, con i capi della stilista Sissy Bermudez; la cucina d'autore si gusta al ristorante Dos Mundos, dove lo chef Martín Omar traduce in delizie del palato la sua passione («Tipicamente caraibica», tiene a sottolineare) per la dolcezza, attraverso un abbondante ma raffinato utilizzo di miele e cacao. Poi c'è Kah Kow Experience, un museo interattivo sulla storia del cioccolato che fa venire voglia di prenotare il tour delle piantagioni nella loro tenuta di San Francisco de Macorís. Un luogo speciale per dormire? Il boutique-hotel diffuso Casas del XVI: un mosaico di case, patii con piscina, letti a baldacchino e opere d'arte, in diverse abitazioni del centro storico. Prezzi non popolari, da 450 dollari la camera doppia, ma ne vale la pena. La Repubblica Dominicana si raggiunge con i voli diretti Neos da Milano Malpensa e da Verona (www.neosair.it). Per altre informazioni: www.godominicanrepublic.

com/it.

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