Santoro droga la tv ma la Rai sta zitta in nome degli ascolti

È sbroccato anche un moderato ex democristiano come Carlo Giovanardi: la puntata di giovedì di Annozero dedicata alla droga è stata «scandalosa». Il sottosegretario ha scritto al presidente della Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, paragonando il ring catodico di Michele Santoro a «una fumeria d’oppio» e chiedendo la convocazione della commissione parlamentare. «Una tv di Stato ha fatto propaganda alla droga - sostiene Giovanardi -. È inutile che il mio dipartimento faccia prevenzione, che Sert e comunità siano impegnati a recuperare 150mila ragazzi se poi sulla Rai assistiamo all’elogio della droga. La stessa cosa si può dire della trasmissione di Chiambretti su una rete Mediaset».
Dal fronte Rai la risposta è stata il silenzio assoluto. All’azienda (e a Santoro) fanno comodo gli ascolti e gli incassi pubblicitari garantiti dai polveroni che ogni settimana Annozero solleva con puntualità svizzera. Alla Vigilanza il «non pervenuto» non è una novità. Non hanno avuto un guizzo d’orgoglio neppure davanti alla palese violazione della par condicio attuata dal programma di Raidue: nessun politico in studio (come la scorsa settimana), ma politici chiamati in causa a ogni momento, e tutti del centrodestra. Perché non c’è stato soltanto il siparietto sui test antidroga svolti alle Camere cui si è sottoposto un quinto dei parlamentari. A esso si sono aggiunti l’immancabile invettiva antiberlusconiana del solito Marco Travaglio e un duetto pseudosatirico tra Giulia Innocenzi e una giornalista dell’Unità a senso unico.
Ma è stato sul tema specifico, cioè le sostanze stupefacenti, che Santoro ha dimostrato ancora una volta di volere usare Annozero come una clava contro il sentire comune e come una macchina da ascolti. Morgan, il cantante che con un’intervista ha scatenato questa polemica e per questo è stato escluso da Sanremo, ha ripetuto di aver fatto una «cazzata» (senza dire quale fosse) ma ha aggiunto che la droga è un ottimo antidepressivo e che la differenza con il Prozac sta solo nella ricetta medica. Paul McCartney in un video del 1967 ammette candidamente di aver preso Lsd e di stare benone. Una ragazza tra il pubblico che ha detto di fare la regista ha giurato che «la droga ti apre le porte del mondo artistico» dove evidentemente «pippano» tutti. Il filosofo Stefano Bonaga ha dottamente spiegato che in tutti i tempi e sotto ogni latitudine l’ordine e la trasgressione (cioè stupefacenti e affini) combattono tra loro, e che nessun popolo si è mai estinto per colpa della droga. Infine la lenta telefonata di Adriano Celentano ha spiegato che viviamo in un mondo infame, e dunque che male volete che faccia un po’ di polvere bianca in più.
Ieri Santoro ha glissato, incassando l’ottimo successo di pubblico (19,22 per cento di share contro la partita di coppa della Juve e senza politici in studio) e replicando a Giovanardi che «ogni commento è legittimo».

Ma a sinistra difendono Annozero soltanto i dipietristi: il democratico Giorgio Merlo ha detto che è urgente «definire e disciplinare le trasmissioni del cosiddetto approfondimento giornalistico». Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, condivide al 100 per cento le parole di Giovanardi. E l’assessore veneto ai servizi sociali chiederà i danni alla Rai per «l’inaccettabile trasmissione spazzatura».

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