Lascia, per raggiunti limiti detà, il «trono» di Rettore del maggiore ateneo europeo La Sapienza di Roma e questa sera Ruggero Guarini festeggia, in uno dei circoli chic della capitale, laddio con ex-elettori e collaboratori. E in pole position, il pro-rettore vicario Luigi Frati, che potrebbe esser eletto sin dalle prime votazioni se rinuncia a mettere un «suo uomo» come Preside della Facoltà di Medicina, che dirige da 18 anni. Due i possibili outsider: Fabrizio Vestroni, il Preside della Facoltà di Ingegneria e Francesco Avallone, ordinario di psicologia del Lavoro e delle organizzazioni.
Vero è che ci sono altri cinque candidati, Alberto Zuliani, docente di Statistica; Guido Martinelli, docente del Dipartimento di Fisica; Luigi Campanella, ordinario di Chimica; Gianni Orlandi, ordinario di Ingegneria; Piero Marietti, direttore Dipartimento di Ingegneria, ma nessuno avrebbe i voti sufficienti per essere eletto al ballottaggio. Dunque, la lotta, secondo i «boatos», sarebbe ristretta tra Frati, che dispone di 1500-1800 voti, provenienti in massima parte dalla Facoltà di Medicina ma pure da altre Facoltà, e i due outsider Avallone e Vestroni, sui quali al ballottaggio si potrebbero indirizzare quei voti della Facoltà di Medicina che non gradirebbero un passaggio diretto tra Frati e «un suo uomo» alla guida della Facoltà.
Il più grande Ateneo dEuropa con circa 145mila studenti e 4.700 docenti più 5 mila tecnici e amministrativi, si appresta il 23 settembre, primo turno di votazioni, a scegliere dunque il nuovo Rettore, per la prima volta il voto sarà elettronico, al posto di Guarini il cui mandato scade ad ottobre.
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