Sarkozy, maestro del mondo: "Zapatero? E' poco intelligente"

Bufera-Sarkozy. A scatenarla una chiacchierata informale con un gruppo di parlamentari avvenuta mercoledì all’ora di pranzo all’Eliseo. E il retroscena, ad appena 24ore di distanza, è finito sulle pagine di Liberation. Ne ha per tutti: dalla Merkel a Obama. L'Eliseo smentisce

Sarkozy, maestro del mondo: 
"Zapatero? E' poco intelligente"

Parigi - Nicolas Sarkozy a ruota libera: parla in tono confidenziale, senza freni sulla lingua e bacchetta a destra e a manca (si salvano solo i successi elettorali di Silvio Berlusconi). Ma poi interviene l’ufficio-stampa dell’Eliseo che smentisce il giudizio più acre, quello sul premier spagnolo Jose Luis Zapatero, liquidato come "poco intelligente".

Sarkò e le chiacchiere in libertà Bufera-Sarkozy: a scatenarla una chiacchierata informale con un gruppo di parlamentari avvenuta mercoledì all’ora di pranzo all’Eliseo; e il retroscena, ad appena 24ore di distanza, è finito sulle pagine di Liberation. Alla colazione di lavoro all’Eliseo erano presenti 12 deputati e 12 senatori di vari partiti; e qualcuno deve aver diligentemente annotato su un quadernino i giudizi più salaci. L’incontro doveva essere l’occasione per fare il punto sulla crisi del G20 ma, complice l’ambiente informale e rilassato, Sarkò si è lasciato andare a una serie di giudizi che poi sono stati "soffiati" al quotidiano vicino alla gauche.

Zapatero "poco intelligente" A uscirne più malconcio Zapatero, il cui governo socialista - secondo Sarkozy - si appropria delle idee di uno conservatore (quello francese), come l’eliminazione della pubblicità dalle tv pubbliche. "E sapete da chi ha preso l’esempio?", si domanda retoricamente Sarkozy. "Si possono dire molte cose di Zapatero...", abbozza una difesa d’ufficio il socialista Henri Emmanuelli. "Può darsi che non sia molto intelligente", insiste il presidente, "però vince le elezioni: non come altri, molto intelligenti, ma incapaci di arrivare al ballottaggio elettorale" (chiara allusione all’ex premier socialista Lionel Jospin).

Elezioni e democrazia Sarkozy non risparmia strali contro gli "intelligenti" incontrati nell’arco della sua storia politica (come Dominique de Villepin, ex premier di Jacques Chirac): "Per parte mia, nella mia carriera ho incrociato personaggi che si credevano molto intelligenti e avevano studiato più di me... Ma l’importante in una democrazia è essere rieletto. Guardate Berlusconi: è stato rieletto tre volte". Non si salva il cancelliere tedesco, Angela Merkel: "Quando si è resa conto dello stato delle sue banche e della sua industria automobilistica, non ha avuto altra possibilità che unirsi alla mia posizione".

Indice puntato contro Barroso Né viene risparmiato il presidente della Commissione europea, Manuel Durao Barroso, "totalmente assente dal G20". Poi la conversazione scivola su Barack Obama. "È uno spirito fine, molto intelligente e molto carismatico", riconosce Sarkozy, "però è stato eletto solo da due mesi, non ha mai guidato un ministero e ci sono molte questioni su cui ancora non ha espresso un’opinione". Un taglia-e-cuci che scatena il commento pungente di Liberation: "Sarkozy si considera il maestro del mondo".

La smentita dell'Eliseo Dopo che le uscite di Sarkozy avevano fatto il giro del mondo (con i giudizi sul premier finiti in prima pagina sui giornali spagnoli), l’Eliseo si è affrettato a smentire: "Non è vero che il presidente francese abbia detto che Rodriguez Zapatero non sia molto intelligente. La paternità della frase deve attribuirsela il quotidiano che ha pubblicato l’informazione. Smentiamo formalmente che Sarkozy abbia detto questo", ha detto un portavoce. Ma intanto, mentre Liberation confermava testualmente il retroscena, il danno era fatto, che non gioverà al clima della prossima visita del presidente francese in Spagna, il 27 e il 28 aprile. Sarkozy però era evidentemente in grande spolvero e punta, dopo due anni di idillico rapporto con Bush, anche a riposizionare la Francia e se stesso nel vecchio ruolo di "bastian contrario" in Europa.

Come dimostra un’altra battuta, stavolta riferita dal magazine l’Express che avrebbe fatto in vista della prossima visita in Normandia, a giugno, del presidente Usa: "Gli chiederò di camminare sulla Manica. E state certi che lo farà...".

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