Unaltra pietra lanciata sulla superstrada della morte ha rischiato di provocare un disastro. Laltro pomeriggio ore 18,30 sul ponte pedonale sopra la Milano-Meda ci sono sei ragazzini. Hanno tutti dai quattordici ai quindici anni. Studenti, amici che si trovano lì per parlare, per divertirsi: è il loro luogo dincontro. Sul sovrappasso, in territorio a cavallo tra i comuni di Seveso e Meda. Sotto scorrono le auto. I minorenni cominciano a prendere in mano alcuni sassi: uno lo scaraventano giù. Il «proiettile» centra il parabrezza di una bisarca che trasporta sedici auto e viaggia verso Como. Alla guida del mezzo cè un albanese di 34 anni, residente in provincia di Pavia. Dopo aver sbandato per almeno duecento metri, riesce distinto a tenere il camion sulla carreggiata, semina panico tra le altre auto ma evita lo schianto poi dà lallarme al 113. Gli agenti arrivano in un battibaleno. Vedono i ragazzi e li bloccano. Sono tutti portati al comando. Arrivano i genitori.
I giovanissimi, prima cercano di discolparsi, quindi davanti ai vigili e a mamma e papà, il più grandicello della batteria scoppia in lacrime e ammette daver scagliato quel sasso. Sono identificati ed i loro nomi segnalati al magistrato del Tribunale dei minori di Milano al quale ora spetta il compito di valutare i fatti e prendere eventuali provvedimenti.Sassi dal cavalcavia: fermati sei minorenni
Gli studenti hanno colpito un camion sulla Milano-Meda
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