Qualche giorno fa, in una libreria, mi è capitata in mano ledizione tascabile Fazi de Lassassino delle vedove, un bel libro di Pavel Kohout. Lho recensito su queste pagine quando è uscito in prima edizione, lanno scorso. Ho dato unocchiata al prezzo, in quarta di copertina, e locchio mi è subito balzato qualche riga più in alto: lì, proprio in quarta di copertina, cera scritto il mio nome. Era riportato fra una serie di giudizi critici. Il commento, testuale, era questo: «Una lettura entusiasmante, Tullio Avoledo, il Giornale». Un amico scrittore, per consolarmi, mi ha fatto notare che poteva andarmi anche peggio: «Potevano limitarsi a scrivere: Entusiasmante. Lho guardato storto. «Come no. O magari anche solo: Una lettura». «Beh, sì. Però Entusiasmante è più icastico». Ricordavo quella recensione come un lavoro articolato, dove facevo riferimento agli altri romanzi dellautore, davo conto della trama, mi dilungavo sulla psicologia dei personaggi... E cosa restava, in quarta di copertina del tascabile? «Una lettura entusiasmante». Non che io abbia niente in contrario ad alleggerire un po le critiche. Ne ricordo una particolarmente feroce sul mio secondo romanzo. Proposi subito allufficio stampa della mia casa editrice di fare un po di editing su quella critica, prendere un aggettivo qui e un sostantivo là: ne poteva venire fuori una bella frase elogiativa. È vero che non cerano molte parole positive su cui lavorare, ma «non è male» e «tutto sommato...» venivano più o meno fuori, a furia di tentativi. Larte del decoupage applicata ai testi, del resto, è vecchia come il mondo. Pensate alle quartine di Nostradamus, che smontate e rimontate con un po di fantasia possono produrre qualsiasi «profezia». O a chi applica più o meno fantasiosi codici ai testi antichi, compresa la Bibbia, per trovarvi «verità» nascoste. Molti processi staliniani, infine, si basarono proprio sullestrapolare singole frasi da discorsi più articolati e farne prove a carico degli imputati. Ma insomma, vivaddio, nella mia recensione non cera una frase un po più interessante da riportare? Il fatto è che, pur di vendere, le case editrici sarebbero disposte a tutto. Anche a riportare sulla copertina di un brutto libro delle belle recensioni scritte per testi precedenti. O a fare cose tipo quella, per me buffissima, che ho appena visto sulla copertina del romanzo Pirati! di Gideon Defoe (Newton&Compton), dovè riportata questa frase di Eric Idle (uno dei Monty Python): «Destinato a diventare un classico della narrativa umoristica sui pirati». Vale a dire di un genere letterario che non credo vanti molti esemplari; anzi, forse uno solo: appunto il libro di Gideon Defoe...
La cosa mi ha ispirato, tanto che dovendo trovare un genere letterario in cui inserire il mio prossimo romanzo, dato che ha un protagonista americano ed è ambientato sul lago di Ginevra, ho detto alla mia editor: «Scrivi che è un western svizzero. E che è una lettura entusiasmante. Sotto mettici pure la mia firma».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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