Tornano a parlarsi, e pure in sintonia, la nautica italiana e un governo della Repubblica. Lo hanno fatto ieri nel corso dell'inaugurazione del 48° Salone internazionale di Genova, dopo due anni di incomprensioni e di scontri tra alcuni ministri del governo Prodi e l'Ucina (l'Unione dei cantieri che fa capo a Confindustria). Protagonisti Claudio Scajola, ministro per lo Sviluppo economico, e Anton Francesco Albertoni, presidente dell'associazione dei costruttori. E la ripresa del dialogo è avvenuta nel modo migliore: vale a dire con la firma di un «accordo di settore» a sostegno dell'internazionalizzazione della nautica. L'intesa operativa prevede, tra l'altro, un supporto tecnico dell'Ice.
«È il rinnovo di un accordo fatto nel 2004 che serve a internazionalizzare ulteriormente la produzione di qualità del settore nautico nel mondo - ha detto Scajola -. E mi riferisco soprattutto ai mercati esteri, quelli che soltanto di recente si sono imposti nell'economia mondiale». Grazie all'intesa con Ucina, quindi, saranno messe a punto azioni congiunte in occasione delle prime internazionali come l'Expo di Shangai del 2010 e le più importanti manifestazioni dedicate alla nautica in India, Cina e Brasile.
Poi il ministro ha annunciato le nuove misure per il settore: «Ci impegneremo per rivedere il Codice della nautica, il regolamento dei superyacht e la normativa sulla locazione. Il nostro obiettivo - ha continuato il ministro - è ammodernare e semplificare la disciplina giuridica del settore. Questo settore è determinante per l'export italiano, visto che nei superyacht i nostri cantieri detengono il 51% del mercato mondiale».
Scajola ha parlato anche di un programma straordinario di interventi sulla portualità turistica, e ha sottolineato come i porticcioli siano «fondamentali» per il turismo nel Mediterraneo.
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