Scala, congelati fino al 15 aprile i «licenziamenti» per 10 ballerini

Erano pronti a bloccare le recite, così avevano intenzione di fare ieri, ritardando l’apertura del sipario per «Coppelia» di mezz’ora. Causa assemblea in corso. Poi, l’annuncio: le lettere con cui la Scala informava i dieci ballerini di non rinnovare il contratto a tempo determinato sono state congelate. Fino al 15 aprile, per la precisione. E quindi stato di agitazione ritirato, informano dal Piermarini.
«Abbiamo trovato una mezza quadra - ha spiegato Renato Zambelli della Cisl -. I ballerini sono prorogati fino ad aprile e durante questa fase discuteremo dei contratti e del riassetto del corpo di ballo». Tutto era iniziato venerdì, quando il teatro aveva comunicato ai dieci ballerini la decisione di non rinnovare più il loro contratto di lavoro a termine, e di lasciarli a casa a partire da luglio. «O la situazione si risolve o facciamo saltare lo spettacolo di domani (il balletto Coppelia in programma ieri pomeriggio)», aveva fatto sapere subito dopo il corpo di ballo. Saltato il primo tentativo di trattativa tra sindacati, direttore e soprintendenza, finalmente ieri un risultato. A dire la verità, è da quando è arrivato il nuovo direttore, Makhar Vaziev, lo scorso 25 novembre che il corpo di ballo ha deciso di mollare la sbarra e di salire sulle barricate. Allora, ad agitare gli artisti, era stato il concorso per 15 posti di ballerino di fila.

La commissione ne assegnò soltanto sette e le altre restarono vacanti. «Questi precari hanno tra 35/40 anni - spiega Domenico Dentoni della Uil - ma se l’età della pensione è a 52 anni, chissà quando verranno assunti».

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