Scala in sciopero, risalta il Requiem

Non succedeva dal 1982, quando gli orchestrali misero in atto lo «sciopero del frac», per ottenere l’indennità di vestiario. Venticinque anni dopo, la Filarmonica della Scala fa saltare - causa sciopero - una trasferta. Proprio come allora, al Teatro Regio di Parma. Stesso Requiem di Giuseppe Verdi, diverso il mastro giù dal podio: quella volta Claudio Abbado, questa Daniel Barenboim. Una protesta che «paga» la Scala ma che è dovuta, spiega bene il comunicato congiunto scritto dai sindacati dopo l’incontro con il sovrintendente Stephane Lissner, alla «non volontà di ripresa del tavolo negoziale anche per via del veto specifico del ministro Rutelli e a causa della legge 43 (ex decreto Asciutti)» indicata come un «impedimento di dubbia legittimità e oggi usata strumentalmente per impedire le effettive prerogative di una contrattazione». Un «incomprensibile e burocratico diniego al confronto» che «non lascia altra strada che quella della proclamazione dello sciopero».


Dopo la rottura della trattativa iniziata ormai da diversi mesi per il rinnovo del contratto aziendale e lo sciopero del 9 novembre, afferma la nota, le organizzazioni sindacali, le Rsa ed i lavoratori tutti «si attendevano una disponibilità alla ripresa della trattativa stessa».
Il sipario resterà abbassato anche per il Così fan tutte in programma sempre sabato al Piermarini.

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