Politica

Scalfarotto è già in tournée «Sono il fungo della politica»

Il candidato pescarese sbucato dal nulla ha aperto a Napoli la caccia alle 10mila firme necessarie per correre contro il Professore

Scalfarotto è già in tournée «Sono il fungo della politica»

Omar Sherif H. Rida

da Roma

Per Ivan Scalfarotto, il quarantenne manager pescarese candidato alle primarie dell’Unione, il «fungo champignon» sbucato dal nulla della politica italiana (come si è autodefinito), ieri è arrivata l’ora della «discesa in campo» ufficiale. È stata Napoli («la città di mia madre, quella dove mi sono laureato») a inaugurare il tour elettorale per la raccolta delle 10mila firme necessarie per poter partecipare, il 16 ottobre prossimo, alle consultazioni che designeranno l’anti-Berlusconi alle Politiche 2006.
«Il nostro programma è stato stilato sulla base di quello dell’Unione - ha spiegato Scalfarotto rispondendo così alle polemiche dei giorni scorsi -. Abbiamo solo posto l’accento su altre priorità: rinnovamento della politica, diritti, Europa, ricerca». Un contributo il suo «di un esponente della società civile» che immagina un governo «d’integrazione e non di assimilazione» sul modello Zapatero «anche se - precisa il fondatore del circolo londinese di “Libertà e Giustizia” - non sono il candidato dei gay nonostante abbia un compagno dello stesso sesso da 10 anni».
Due ore di conferenza stampa, tante domande. Chi finanzia la campagna? «Il mio bancomat e altri pazzi come me». Il primo approccio con l’Unione? Qualche settimana fa alla Fabbrica del Programma di Bologna, dove ha impiegato i 5 minuti concessigli (interrotti da un campanello) «per dire che nessuna delle Università da dove provenivano quelli che erano presenti risultava, tranne la Bocconi, nella lista dalla quale la mia azienda assume i laureati». E la risposta di Prodi? «Non è che siete un po’ razzisti?».
Oggi il tour elettorale per la raccolta firme pro-Scalfarotto farà tappa a Foggia e Barletta, domani si sposterà a Roma, domenica a Pisa e lunedì a Bologna.

E intanto all’appello in suo favore lanciato, tra gli altri, da Adriano Sofri, Sandra Bonsanti e Sergio Staino, ieri hanno aderito anche gli intellettuali napoletani Aldo Masullo, Enrica Ammaturo e Mariano D’Antonio.

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